sabato, Luglio 27, 2024

Wokefishing. Essere finti progressisti per attirare partner

Come spesso accade la lingua italiana adotta termini coniati precedentemente in inglese per dare nome ad alcuni fattori o situazioni che nel nostro idioma ancora non hanno un termine per essere descritti. Uno degli ultimi casi è l’utilizzo sempre più diffuso del termine “wokefishing“, situazione sempre presente tra le relazioni di corteggiamento e flirting grazie anche alla diffusione e all’utilizzo dei social network su larga scala, soprattutto i siti e le app di incontri.

Sono vittime di “wokefishing” le persone (nella maggior parte dei casi donne) che vengono attirate nella rete di un qualcuno o qualcuna che si potrebbe definire un finto progressista, una persona che si comporta come tale per attirare più partner possibili e rendersi interessante ai loro occhi. Esempio di ciò sono gli uomini finti femministi, esperti di testi e autori in materia davanti alle loto compagne o partner, campioni di battute sessiste nel gruppo ristretto di amici maschi. Essere vicini e solidali alle oppressioni del mondo femminile contemporaneo dona al partner maschile spesso punti di interesse aggiuntivi agli occhi delle donne. Quindi perché non fingere, probabilmente penseranno i corteggiatori non abbastanza sicuri di sé e con tecniche di corteggiamento basico, sinonimo di una maschilità tossica?

Agire il “wokefishing” invece è definibile come un vero e proprio atto di inganno verso l’altra persona, una presa in giro che può portare il o la partner a a sentirsi confusa e a non comprendere quale sia la realtà, presa in giro che allo stesso tempo porta il o la finta progressista a mentire spesso per lunghi periodi, vedendosi così costretto a rinunciare parzialmente alla propria identità per non essere scoperto. Un legame altamente tossico che può creare dipendenza e che nel tempo può diventare difficile da gestire, soprattutto se il rapporto sfocia in una convivenza. Il wokefishing trova terreno fertile in una società dove le relazioni tra persone, seppur più frequenti a distanza grazie ai social, diventano nella realtà e nel contatto diretto sempre più fragili. Seppur banale come conclusione non bisogna però dimenticare che essere se stessi e se stesse è sempre la ricetta e la soluzione migliore, soprattutto quando si rischia di essere scoperti facilmente, come in questi casi.

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