Quest’anno voglio proprio visitare le isole Tremiti! Anche tu?

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2012

Visitare le isole Tremiti è come scoprire un angolo di Italia che non ti aspetti. Laggiù, nel mezzo del mare Adriatico, dove l’acqua è cristallina e i pesci nuotano sotto anfratti rocciosi, sorgono le antiche isole diomedee, meta di subacquei e vacanzieri in cerca di pace.

Come raggiungere le isole Tremiti

Le isole Tremiti sono facilmente raggiungibili sia dal Molise che dalla Puglia. Fanno parte del Parco Nazionale del Gargano e sono comprese nella provincia di Foggia.

I porti da cui partono i traghetti per le isole sono quelli di Termoli (in Molise), Vieste, Peschici e Rodi dove puoi acquistare anche i biglietti e l’arrivo è nell’isola di San Domino.

Visitare le isole Tremiti

Si tratta di un arcipelago che contiene 5 isole: l’isola di San Domino, Isola di san Nicola, Cretaccio, Capraia e Pianosa. Solo le prime due sono abitate mentre le altre fanno parte della riserva naturale.

L’isola di San Domino è quella in cui attraccano i traghetti e partono le barche per i tour delle isole. In alternativa si possono affittare i gommoni e visitare l’arcipelago per conto proprio.

L’isola era abitata dai frati benedettini che l’avevano consacrata come “l’orto del paradiso” perché crescevano piante da frutto e verdura a profusione grazie a un terreno particolarmente fecondo.

Oggi è frequentato da turisti che cercano dell’isolamento negli hotel appartati o nel campeggio del Touring Club Italiano. Anche il cantante Lucio Dalla aveva acquistato una villa e veniva qui a trascorrere le sue vacanze estive.

Innumerevoli le bellezze naturali da scoprire fra cui le numerose grotte e scogliere che hanno assunto nel tempo nomi particolari. La grotta delle Rondinelle è un anfratto su cui nidificano le rondini di mare, mentre la grotta del bue marino era la dimora della foca marina, oggi quasi estinta.

Nella falesia Ripa dei Falconi nidificano invece altri volatili presenti nelle isole come il falco della regina, il falco pellegrino e le Diomedee, le stesse che hanno dato il nome antico alle isole. Sono degli uccelli dal canto triste e malinconico che assomiglia al lamento dei soldati quando persero il loro eroe Diomede in battaglia.

L’isola di San Nicola si trova di fronte a quella di San Domino.

L’isola è stata abitata da diversi gruppi di monaci che si sono succeduti nel tempo lasciando ognuno traccia del proprio passaggio nei vari monumenti. L’antica cittadina era posizionata nel punto più alto dell’isola e si entrava attraverso il Torrione Angioino, all’entrata del Castello dei Badiali.

Le fortificazioni invece sono opera dei Frati Cistercensi con il Patrocinio di Carlo d’Angiò che decisero di proteggere il territorio da eventuali attacchi nemici inaspettati.

La chiesa è il fulcro della vita cittadina, si tratta dell’Abbazia di Santa Maria a Mare, costruita dai monaci benedettini nel 1045.

Furono però i Lateranensi a dare alla facciata un aspetto rinascimentale aggiungendo cherubini, santi e l’immagine della Vergine Maria, secondo i canoni del tempo.

Il ritorno all’isola di San Domino è garantito ogni mezz’ora circa dalle imbarcazioni che fanno la spola fra un’isola e l’altra. Nell’attesa ci si può rifocillare in uno dei numerosi ristoranti presenti.

Isola del Cretaccio, isola della Capraia e la Pianosa

Queste meravigliose isole si possono visitare solo di passaggio perché sono completamente disabitate e hanno pochi approdi a disposizione. L’isola del Cretaccio si trova fra San Domino e San Nicola.

Il terreno fragile e argilloso di cui è composta la sta inesorabilmente consumando a causa della forza del vento e del mare. Si può riconoscere dal suo tipico colore giallo che spicca in contrasto all’azzurro del mare e del cielo.

L’isola della Capraia è l’habitat ideale per i gabbiani, il loro canto è l’unico suono dell’isola. Il nome deriva dalla presenza della pianta dei capperi che qui ha trovato un habitat ideale in cui crescere spontaneamente.

Esiste un’abitazione adibita a rifugio per gli animali domestici di proprietà di un abitante di San Nicola. Il faro, invece, era abitato da una famiglia che ha vissuto lì alcuni anni.

L’isola è dichiarata riserva naturale ma i subacquei possono venire qui a visitare nel fondo delle sue acque la statua di Padre Pio che troneggia a braccia aperte come ad accogliere ogni persona in visita.

Nell’isola di Pianosa infine c’è il divieto totale di balneazione in quanto riserva naturale totale protetta. L’approdo e la visita è permessa solo con guida turistica accreditata mentre la balneazione è proibita anche alle imbarcazioni di passaggio.

Si trova in posizione più spostata rispetto alle altre quattro e questo permette di mantenere piuttosto integra la ricchezza naturale. Le piante presenti sono cipolle selvatiche e piante grasse, mentre fra gli animali ci sono piccoli rettili, conigli selvatici e uccelli marini.