lunedì, Giugno 17, 2024

Violenta protesta presso l’ambasciata statunitense in Libano

Il Dipartimento di Stato ha emesso mercoledì un frettoloso avviso di “non viaggiare” in Libano per i cittadini americani, poche ore dopo che una protesta pro-palestinese ha provocato un incendio nel complesso dell’ambasciata americana a Beirut.

Nessuno è rimasto apparentemente ferito nell’incendio e i familiari del personale dell’ambasciata e il personale non essenziale hanno ricevuto l’autorizzazione a lasciare il Paese.

L’incidente ha sottolineato la natura di polveriera della regione nei giorni successivi all’attacco del 7 ottobre con cui i terroristi di Hamas hanno ucciso più di 1.400 israeliani e scatenato una campagna di rappresaglia a Gaza da parte di Israele che potrebbe presto portare a una guerra di terra nell’enclave palestinese.

Il Libano ospita il movimento di milizie sciite Hezbollah, allineato con Hamas e l’Iran in un “fronte del rifiuto” che da tempo combatte contro Israele. Dopo l’attacco di Hamas sono scoppiati numerosi scontri a fuoco su entrambi i lati del confine israelo-libanese, facendo temere che lo scontro possa trasformarsi in una guerra regionale.

L’avviso di viaggio degli Stati Uniti è arrivato poche ore dopo l’inizio delle proteste di Beirut, martedì, citando la “situazione di sicurezza imprevedibile legata agli scambi di razzi, missili e artiglieria tra Israele e Hezbollah o altre fazioni militanti armate”.

L’avviso prosegue: “I cittadini statunitensi dovrebbero evitare le manifestazioni ed esercitare cautela se si trovano nelle vicinanze di grandi raduni o proteste, poiché alcune di queste sono diventate violente”. I manifestanti hanno bloccato le strade principali, comprese quelle tra il centro di Beirut e l’area in cui si trova l’ambasciata statunitense, e tra Beirut e l’aeroporto internazionale di Beirut-Rafic Hariri”.

Secondo i video e i resoconti della stampa locale, centinaia di manifestanti, alcuni dei quali sventolavano bandiere palestinesi, si sono radunati davanti alla sede americana di Beirut dopo la notizia di un attacco dinamitardo ancora inspiegabile che ha ucciso centinaia di persone in un affollato ospedale di Gaza.

Alcuni dei manifestanti erano armati di bombe molotov e pare abbiano appiccato il fuoco che si vedeva nei video dietro il cancello di sicurezza dell’ambasciata americana.

I funzionari israeliani hanno presentato informazioni che, a loro dire, suggeriscono che l’ospedale è stato colpito da un missile errante sparato da terroristi palestinesi, ma i leader di Hezbollah hanno approfittato dell’evento per invocare una “giornata di rabbia senza precedenti” a Beirut.

L’avviso del Dipartimento di Stato ha dichiarato che l’ambasciata statunitense è rimasta aperta nonostante le evacuazioni volontarie, ma ha incoraggiato gli americani che vivono in Libano a lasciare il Paese o a prendere misure per garantire la propria sicurezza.

“Il Dipartimento di Stato invita i cittadini statunitensi a non recarsi in Libano”, si legge nell’avviso. “Raccomandiamo ai cittadini statunitensi che si trovano in Libano di prendere le opportune disposizioni per lasciare il Paese; al momento sono disponibili opzioni commerciali. Raccomandiamo ai cittadini statunitensi che decidono di non partire di preparare piani di emergenza per le situazioni di emergenza”.

Proteste e manifestazioni contro le sedi diplomatiche israeliane, statunitensi ed europee sono state segnalate nei giorni scorsi in Egitto, Tunisia, Turchia, Marocco e altri Stati a maggioranza musulmana.

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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