Impressionante l’esito di un’asta a Fontainebleu in cui un vaso tianqiuping cinese è venduto a 4mila volte il valore stimato. Il lotto era in catalogo a 2mila €, ma alcuni offerenti orientali hanno fatto balzare il prezzo a 7,7 milioni. Gli estimatori hanno ritenuto che il pezzo fosse più antico di 200 anni di quanto stabilito da Osenat.
Porcellana di Gio Ponti nel catalogo di Cambi
Com’è fatto il tianqiuping all’asta?
Il termine tianqiuping significa “vaso a sfera celeste” e fa riferimento alla forma. Sul sito web della casa d’aste è descritto così: “in porcellana e smalto policromo nello stile del blu-bianco con corpo globulare e collo cilindrico, decorato con nove feroci draghi e nuvole”. Gli esperti del centro di collezionismo, considerando le caratteristiche del pezzo e la decorazione, hanno valutato ordinario e del 20° secolo. L’oggetto apparteneva a una donna francese che lo ha ereditato dalla sua defunta madre e inviato a Osenat senza mai vederlo di persona.
Il divario tra stima e prezzo di vendita
L’esito della vendita potrebbe dare adito a considerazioni sull’esattezza delle stime della casa d’asta. L’esperto non era a conoscenza di alcune informazioni sul pezzo oppure l’offerente interessato è particolarmente ferrato in materia. Una situazione che si è verificata anche in altre occasioni, soprattutto per l’arte cinese: infatti, nel paese orientale i collezionisti sono molto competenti sulle ceramiche.
L’acquirente del vaso tianqiuping
Sabato 1 ottobre 30 offerenti hanno rilanciato il prezzo del vaso, portandolo a 7,7 milioni €. Il collezionista che si è aggiudicato l’oggetto ha biddato al telefono e riteneva che il vaso fosse raro e del 18° secolo. L’esperto di Osenat è ancora convinto che sia un oggetto abbastanza recente, ma conviene che se la cifra è salita è perché per gli interessati era di valore. Comprese le spese infatti, il pezzo è venduto a 9,12 milioni €.
collezionismo, vasi cinesi