sabato, Luglio 27, 2024

Chi sono gli uiguri e cosa succede in Cina

Da anni si è a conoscenza di campi di rieducazione e di lavoro in Cina. Nonostante quest’ultima abbia sempre cercato di negare o giustificarsi, sono emerse numerose prove che lo evidenziano. In particolare, l’attenzione del mondo è sulla comunità degli uiguri, soppressi e perseguitati dal governo cinese. Chi sono? Cosa sta facendo la Cina?

Chi sono gli uiguri?

Gli uiguri sono un’etnia turcofona prevalentemente mussulmana. La loro presenza all’interno della regione dello Xinjiang in Cina, è testimoniata già dal II secolo a.C.

Qui sono più della metà dei 25 milioni di abitanti. Nonostante nella regione viva l’1,5% della popolazione cinese, si verificano il 25% degli arresti del paese.

Nel 1760, la dinastia Qing annesse il territorio all’impero. Negli anni Novanta, cominciarono ad affermarsi diverse repubbliche indipendenti, di prevalenza mussulmana e confinanti con il territorio dello Xinjiang.

I primi fenomeno di tensione tra gli Uiguri e il governo cinese risalgono al 1990. Il 5 aprile di quell’anno, circa 200 militanti Uiguri armati, insorsero attaccando le forze dell’ordine cinesi.

La Cina non ha mai sopportato le spinte indipendentiste degli uiguri. Negli ultimi 20 anni le repressioni nei loro confronti si sono inasprite, quando la Cina ha dichiarato la lotta contro gli uiguri come lotta al terrorismo.

Attualmente, la regione dello Xinjiang è uno dei luoghi più sorvegliati al mondo.

Emergono documenti segreti

Nel 2019 il New York Times era riuscito ad ottenere una serie di documenti riservati, sottratti al governo cinese. Si è trattato di una delle fughe di notizie più significative all’interno del Partito comunista cinese.

Quelle carte raccontavano e mostravano come la Cina avesse organizzato le detenzioni di massa e le repressioni delle minoranze mussulmane. Le minoranze si trovavano principalmente nella regione occidentale dello Xinjiang. Gli Uiguri erano tra queste.

Il ruolo di Xi Jinping

Tra le informazioni contenute nei documenti, ci sono diverse parti che fanno riferimento al ruolo del presidente cinese Xi Jinping.

Lo stesso presidente ha affermato, in una serie di discorsi privati nel 2014, di voler attuare una lotta più radicale e senza pietà contro “il terrorismo, l’infiltrazione e il separatismo”. Xi Jinping non ha mai nominato esplicitamente le detenzioni di massa, tuttavia fa spesso riferimento a metodi più efficaci per sradicare l’Islam nello Xinjiang.

Tra i vari discorsi inoltre, si faceva riferimento a dei programmi di indottrinamento nelle carceri dello Xinjiang. Questi programmo sono stati poi effettivamente applicati.

Infine, è stato possibile individuare nei documenti una vera e propria guida su come gestire gli studenti delle minoranze, che tornando a casa, non avrebbero più trovato i loro familiari, precedentemente internati. La guida contiene delle risposte predefinite da dare alle varie domande. Se uno studente avesse chiesto “dov’è la mia famiglia?”, il funzionario avrebbe risposto: “e’ in una scuola di formazione istituita dal governo”.

La limitazione della natalità degli uiguri

Di recente sono inoltre emerse numerose altre ricerche. Tra queste c’è quella di Adrian  Zenz, ricercatore indipendente e massimo esperto di Xinjiang.

Secondo i suoi studi,  la Cina ha messo in atto una campagna di limitazione delle nascite nei confronti della minoranza mussulmana. In alcune zone, dove la presenza degli uiguri è massiccia, il governo cinese ha imposto centinaia di interventi di aborto o di installazione di dispositivi contraccettivi.

Sono state numerose la donne che hanno testimoniato di essere state costrette a ricevere interventi chirurgici di sterilizzazione.

Nuovi documenti mettono in luce gli arresti agli uiguri

A inizio 2020 emergono nuovi documenti riservati, sottratti al governo cinese. In questi erano numerosi i riferimenti ad arresti ingiustificati. Un uomo dell’etnia degli uiguri è stato arrestato e portato in campi di rieducazione, senza alcun processo. Le ragioni di questa cattura erano dovute al fatto che, sua moglie aveva tenuto il viso coperto da un velo.

Tra le motivazioni degli arresti ci sono: farsi crescere la barba, digiunare e richiedere un passaporto.

Più del 60% dei soggetti presenti nei campi ha tra i 20 e i 40 anni. Questo ha importanti conseguenze sulla crescita della comunità. Rimuovendo gran parte dei giovani da un villaggio, sostanzialmente ne interrompi la natalità.

Secondo molte analisi, l’obbiettivo del governo cinese è quello di sradicare le minoranze dalla propria religione, per assimilarle alla società cinese tradizionale.

Gli uiguri sono costretti al lavoro forzato?

Questi non sono le uniche rivelazioni emerse dall’ultima fuga di notizie. Nei documenti si legge inoltre la storia di un uomo accusato di aver cercato di contattare il fratello in Turchia. Questo è stato arrestato.

Si legge inoltre nei documenti che l’uomo era costretto a restare in una fabbrica all’interno dei campi, perché “pone un certo livello di pericolo per la società”.

Ci sono state inoltre, numerosi altri riferimenti al lavoro forzato e alle fabbriche. Indizi che fanno pensare a una costrizione della minoranza detenuta nei campi.

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