Ti fidi del tuo governo?

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Ecco come hanno risposto gli intervistati in tutto il mondo

«Ti fidi del tuo Governo?» Questa la domanda a bruciapelo che Gallup ha rivolto a decine di migliaia di cittadini in tutto il mondo. I risultati, pubblicati di recente dall’Ocse nell’ultima edizione del famoso report Government at a Glance, sono abbastanza sorprendenti. Anche perché in alcuni casi il grado di fiducia è completamente slegato dall’andamento economico dei singoli Paesi. Vediamoli in dettaglio.

I fiduciosi. Al top della classifica troviamo Svizzera e Indonesia, seguite da un’India in cui ben il 73% dei cittadini si fida del proprio esecutivo. Dopo il tranquillo e solido Canada (62%) ecco la prima sorpresa: nella parte alta della classifica compaiono appaiate la Turchia di Erdogan e la Russia di Putin (58%), coppia di nazioni che certo economicamente non brillano, ma che riescono addirittura a battere la fiducia che i tedeschi hanno nell’Angela Merkel della Germania dei record (55%). Miracoli della propaganda? In ogni caso, l’Ocse ricorda come la fiducia nell’esecutivo sia assai preziosa per l’opera di governo perché «porta a non infrangere le leggi, a pagare le tasse, a facilitare il consenso e la coesione sociale, magari anche su politiche che comportino sacrifici di breve termine per i cittadini».

Gli sfiduciati. Guidano invece la pattuglia dei disillusi i greci (appena un 13% dei cittadini dichiara di credere ancora a Tsipras), seguiti da una Corea del Sud (24%) dove la presidente Park è stata deposta per via giudiziaria dopo essere stata travolta da uno scandalo. Allo stesso livello di Seul troviamo l’Italia, superata di poco da Brasile (26%), Francia (28%) e Spagna (30%). Poi ecco a sorpresa comparire gli Stati Uniti di Donald Trump (30%), dove il Russiagate ha evidentemente contribuito a demolire il già non eccezionale consenso del nuovo inquilino della Casa Bianca. E se nemmeno i giapponesi si fidano più del loro Governo (36%) significa che il terzo millennio ha portato con sé mutamenti culturali – oltre che socioeconomici – davvero rilevanti. Encomiabile d’alto canto la relativa fedeltà dei britannici (41%) a Governi conservatori che si trovano a dover gestire Brexit, dopo aver compiuto ogni genere di harakiri politico. Persino nella prospera Australia i cittadini che si fidano del potere politico non arrivano alla metà della popolazione (fermandosi al 45%).

Cosa è cambiato dopo la Grande Crisi. E’ interessante anche scoprire come è cambiata la classifica dal 2007, l’anno precedente la Grande Crisi. Negli scorsi dieci anni la media della fiducia nei Paesi Ocse è scesa di appena tre punti percentuali (al 42%), ma nasconde profonde oscillazioni agli estremi. Per esempio la fede nel proprio Governo è aumentata di circa 20 punti percentuali in Israele, Repubblica Slovacca e Germania, con incrementi rilevanti anche in Polonia, Svizzera e Repubblica Ceca. Positivi pure Giappone (+10%) e Regno Unito. All’opposto, la fiducia è crollata di circa il 20% in Cile, Finlandia, Grecia e Slovenia, ma importanti flessioni si sono verificate anche in Spagna e Belgio. E negli Stati Uniti la sfiducia nella Casa Bianca è aumentata di circa il 10% in dieci anni. Quanto all’Italia, dal 2007 la fede nell’esecutivo è scesa di circa 7-8 punti percentuali, grossomodo in linea con Irlanda, Austria e Svezia.

Come leggere i dati. I cambiamenti nel livello di fiducia dei vari Paesi vanno comunque presi con le molle, spiega ancora l’Ocse, perché possono essere “appesantiti” da diversi elementi congiunturali: la situazione economica, i mutamenti politici realizzati attraverso elezioni, gli eventuali disastri o scandali (per esempio per corruzione, come in Corea del Sud). «Inoltre le aspettative dei cittadini talvolta crescono più in fretta delle risposte del Governo – spiegano gli analisti – minando la fiducia della popolazione nell’abilità dell’esecutivo di gestire la nazione».