Le Nazioni Unite hanno affermato che oltre 1 milione potrebbe fuggire dal conflitto in Sudan entro ottobre. Nel frattempo, la situazione in Sudan rimane tragica. Quasi tremila persone sarebbero morte e gli aiuti umanitari faticano a raggiungere il Paese.
Oltre 1 milione potrebbe fuggire dal conflitto in Sudan
Le Nazioni Unite hanno affermato che più di 1 milione di rifugiati potrebbero fuggire dal conflitto in Sudan entro ottobre. Già quasi 600.000 persone sono fuggite nei paesi vicini come l’Egitto, il Ciad, il Sud Sudan e la Repubblica Centrafricana. L’ONU ha fatto notare che la guerra civile ha assunto ancora una volta una dimensione etnica in Darfur, dove i gruppi per i diritti locali e le Nazioni Unite hanno affermato che i paramilitari delle Forze di supporto rapido (RSF) e altre milizie di etnia araba stanno prendendo di mira le tribù non arabe.
La situazione attuale in Sudan
I combattimenti tra l’esercito sudanese (SAF) guidato da Abdel-Fattah Burhan e i paramilitari RSF guidati da Mohammed Hamdan Dagalo, soprannominato Hemedti, si proseguono da ormai 10 settimane. Sia Burhan che Dagalo hanno dichiarato separatamente una tregua per segnare l’inizio di Eid al-Adha questa settimana. Dagalo ha detto che la tregua durerà sia martedì che mercoledì, mentre Burhan ha detto in televisione che mercoledì avrà luogo un “cessate il fuoco unilaterale”. Tuttavia, entrambe le parti hanno sistematicamente ignorato i cessate il fuoco in passato.
Secondo le ONG, il conflitto avrebbe causato oltre 2.800 morti. Tuttavia, si tratterebbe di una cifra sottostimata in quanto nessuno dei belligeranti ha reso pubbliche le proprie perdite e molti cadaveri ingombrano ancora le strade di Khartoum o del Darfur. Il Sudan è colpito da una gravissima crisi umanitaria. Le Nazioni Unite hanno presentato due piani di risposta umanitaria. Tuttavia, si teme che gli aiuti faticheranno a raggiungere le aree del conflitto.
Quando ci sarà la fine del conflitto?
Secondo gli analisti, un’uscita dal conflitto richiede una vittoria tattica decisiva. Per gli analisti, poiché SAF e RSF sono state progettate per essere forze complementari piuttosto che concorrenti all’interno di uno stato, l’ambientazione del conflitto a Khartoum mette entrambi in una situazione di stallo. Allo stesso tempo, la spaccatura tra al-Burhan e Hemedti ha indebolito il potere statale. Gli analisti affermano che fino a quando né RSF né SAF avranno il sopravvento, non ci sarà alcuna possibilità di negoziare.
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