Striscione “Questa Lega è una vergona”: indagati autori

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Striscione contro Lega

A Salerno avevano esposto lo striscione con la citazione di Pino Daniele. Ora indagati dalla procura per “turbativa elettorale”

La scorsa settimana le immagini dello striscione esposto da un balcone di Salerno avevano fatto il giro del Web.

Cosa è successo?

Il 7 maggio il Ministro Salvini si trovava nella città campana, dove doveva aver luogo un suo comizio. Ennio Riviello, 42 anni, di professione avvocato, e il suo amico Giampietro Perruso, hanno così chiesto ad una signora se potessero esporre la loro creazione dal suo balcone, a pochi metri dal comizio.

Gli agenti della Digos, tuttavia, hanno fatto rimuovere lo striscione e hanno identificato i reponsabili.

Queste sono le parole dei due ragazzi:

Ci chiamavano terroni fino a poco tempo fa, al di là delle mie idee politiche non potevo e non posso digerire che ora Salvini sia applaudito anche al Sud come se niente fosse. Gli amici dell’Arci di Salerno ci hanno invitati per il comizio di Salvini e ci hanno indicato il balcone della signora, 71 anni, che ha aperto la porta di casa sua, a me e al mio amico Giampietro, per appendere lo striscione dal balcone.

Neppure due minuti dopo sono arrivati gli agenti della Digos, invitandoci a rimuoverlo. Ci hanno detto che se lo avessimo tolto subito non ci sarebbero state conseguenze, a meno che la notizia non fosse trapelata. E la notizia ha fatto il botto“.

L’indagine per “turbativa elettorale

Ora la procura di Salerno ha aperto un fascicolo contro i due autori, indagati per “turbativa elettorale“. Di cosa si tratta?

Il reato è disciplinato dall’articolo 100 del Dpr 30 marzo 1957n. 361 – Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati. Il testo recita: “Chiunque, con minacce o con atti di violenza, turba il regolare svolgimento delle adunanze elettorali, impedisce il libero esercizio del diritto di voto o in qualunque modo altera il risultato della votazione, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da lire 600 mila a lire 4 milioni”.

Tale articolo si riferisce dunque, presumibilmente, a situazioni in cui venga impedito lo svolgimento di adunanze elettorali. Non sembra sia questo il caso, dato che si tratta di una libera espressione del proprio pensiero, peraltro non offensiva. Questo, tuttavia, spetterà ai magistrati stabilirlo.

Intanto la signora che ha messo a disposizione il proprio balcone è stata invitata in questura per fornire la propria versione dei fatti. Per il momento non sarebbe indagata.

La rivolta delle lenzuola

La vicenda ha destato subito scalpore nell’opinione pubblica, dando vita a quella che molti giornalisti hanno già battezzato come “la rivolta delle lenzuola”.

In tutta Italia, da Nord a Sud, vengono esposti ora striscioni di ogni tipo, suscitando l’ira del Ministro.

Striscione Salvini
Gli striscioni contro Salvini

Secondo gli opinionisti, la crescente antipatia verso il leader leghista sarebbe dovuta all’eccesso di protagonismo e a questo clima di repressione che sempre più si respira nelle piazze italiane.

“Un clima pesante”

A parlare di un brutto clima, è stato anche Umberto Fazzi, attivista 70enne arrestato per gli stessi motivi dei due ragazzi di Salerno.

Intervistati da Open, ha dichiarato:

In tre sono saliti sul tetto, mi hanno preso da dietro, mi hanno stretto per il collo e infine mi hanno ammanettato. Poi sono stato portato in Questura dove sono rimasto fino alle 11 di sera. Sul verbale hanno persino omesso di avermi messo le manette ai polsi ma molti l’hanno visto.

Il clima è pesante, puoi essere fermato e indagato solo perché hai liberamente espresso un’opinione. C’è da preoccuparsi, Salvini sta cavalcando questa aria razzista e tanti gli danno ragione”.

Gli altri episodi

Sempre più frequentemente tali espressioni di dissenso vengono duramente avversate dalle forze di Polizia e dalla Digos, che spesso ricorre a minacce non tanto velate.

Questi due video mostrano due episodi diversi, ma con atteggiamento simile da parte dele forze dell’ordine, che pretendevano di sequestrare telefonini e cartelloni.

https://twitter.com/spinax64/status/1125698504221954054
La ragazza che ha finto il selfie con Salvini
I due ragazzi con un cartello di protesta

Pino Daniele

La frase è chiaramente tratta da una strofa de ‘O Scarraofone di Pino Daniele:

Accidenti a questa nebbia 
Te set adre a laurà 
Questa lega è una vergogna
 
Noi crediamo alla cicogna 
E corriamo da mammà”.

Anche Salvatore Daniele, fratello di Pino, ha preso parte alla protesta esponendo il proprio striscione con su scritto “Questa Lega è una vergogna, lo diceva anche mio fratello Pino”.

Striscione Salvatore Daniele
Salvatore Daniele

Nonostante i problemi a cui rischiano di andare incontro, moltissimi cittadini continuano a portare avanti la protesta a modo loro, diventando i veri protagonisti di questa campagna elettorale.