giovedì, Aprile 18, 2024

Matteo Salvini: “Io vittima di un attacco senza precedenti”

Tra l’indagine della Corte dei Conti sui voli di Stato, le inchieste dell’Espresso e l’arresto del sindaco leghista di Legnano, Matteo Salvini appare sempre più in difficoltà

Si tratta senza dubbio di una settimana complicata per il Ministro Matteo Salvini. Indagini e inchieste giornalistiche travolgono la Lega e il suo leader, dando vita a una vera e propria bufera a dieci giorni dal voto europeo.

Durante un comizio tenuto a Napoli, il Vicepremier leghista, anche questa volta duramente contestato, a proposito degli ultimi scandali che lo riguardano, ha detto: “contro di me e contro la Lega c’è un attacco senza precedenti negli ultimi 30 anni”.

Parecchio nervosismo, dunque, sembrerebbe aleggiare negli ambienti leghisti. Prova ne è anche il costante fastidio del Ministro nei confronti di chi, legittimamente, lo contesta. Proprio qualche giorno fa, in occasione dell’ennesimo comizio in cui c’erano dei contestatori, ha chiamato coloro che lo infastidivano “moscerini e zecche rosse”. A far notare il nervosismo del segretario del carroccio, ci ha pensato anche il M5S, che questa settimana ha potuto godere dell’effetto positivo del caso Siri.

Dopo il polverone per le dimissioni del sottosegretario Siri, i problemi per la Lega sono tutt’altro che finiti.

Ecco cosa è successo.

Inchiesta Espresso: soldi pubblici del Senato per pagare la propaganda social

Circa tre giorni fa il settimanale L’Espresso ha pubblicato un’inchiesta riguardante l’utilizzo di denaro pubblico da parte del Ministro per pagare il suo staff di comunicazione.

Il settimanale, infatti, rivela:

“Dai documenti in nostro possesso risulta che per retribuire il gruppo è stata creata una società ad hoc, la Vadolive srl, che ha firmato un contratto con il gruppo Lega al Senato. Soldi pubblici usati per pagare gente che non lavora per il Senato ma per il Ministro“.

La data di creazione di questa società risale proprio a due mesi dopo le elezioni del 4 marzo, ovvero all’incirca un mese prima dell’insediamento del governo giallo-verde. Questa società, spiega L’Espresso, è “solo apparentemente slegata dalla Lega”.

Vadolive srl è stata costituita da una parente di Alberto Di Rubba, revisore dei conti del gruppo Lega al Senato. Il gruppo Lega al Senato ha finanziato la società. Al suo primo anno dalla nascita, la Valdolive srl ha percepito, dunque, circa 200 mila euro.

“In tre mesi- rivela L’Espressola società ha speso quasi 90mila euro per pagare Andrea Paganella, socio storico di Morisi, e tutti i giovani della propaganda salviniana, per un periodo contemporaneamente pagati dal Viminale, dato che risultano nell’elenco dei collaboratori a partire dai primi di giugno 2018″.

Nessuna risposta, per ora, da parte dei diretti interessati, nemmeno da Matteo Salvini.

La Corte dei Conti indaga sui voli di Stato usati da Salvini

Il quotidiano la Repubblica, sempre il 14 maggio, ha pubblicato un’inchiesta sull’uso degli aerei della Polizia di Stato da parte del Ministro dell’interno.

Quello che è emerso, per ora, è che il segretario leghista abbia trovato un’escamotage per utilizzare tali aerei. Salvini, infatti, è spesso riuscito a combinare impegni istituzionali con impegni elettorali legati alla sua posizione di segretario.

Ciò accadeva, ad esempio, venerdì scorso. “Alle 6.55– si legge nell’articolo- il leader della Lega sale a bordo del P-180 diretto a Reggio Calabria, dove un Augusta lo aspetta per raggiungere una cerimonia anti mafia, poi alle 12.12 riparte per Lamezia Terme e da lì in elicottero fino a Catanzaro per un comizio elettorale“.

La Corte dei Conti del Lazio ha aperto, dunque, un fascicolo “esplorativo“, per accertare se Matteo Salvini abbia viaggiato su aerei ed elicotteri della polizia al di fuori dei fini strettamente istituzionali.

Negli ultimi anni la Corte dei Conti aveva aperto un fascicolo simile anche su Renzi. In questo caso la Corte ha archiviato il caso.

Le repliche

Il dipartimento di pubblica sicurezza, riguardo alla vicenda, ha dichiarato: “In riferimento alle notizie pubblicate in questi giorni da alcuni organi di informazione che riferiscono dell’utilizzo improprio dei mezzi aerei della Polizia di Stato da parte del Ministro dell’Interno, confermiamo che (ndr) negli undici mesi di permanenza al Viminale, ha utilizzato gli aerei della Polizia di Stato per 19 tratte, per la durata media di un’ora, che fanno riferimento a 10 giorni. Al Ministro dell’Interno, per disposizione normativa, è attribuito il primo livello di protezione che dà diritto all’utilizzo di aerei di Stato al pari di tutti i soggetti sottoposti al medesimo livello di sicurezza”.

Salvini, dal canto suo, dichiara: “nessun abuso, nessuna irregolarità, nessun volo di Stato o della Polizia per fare comizi ma sempre per impegni istituzionali. Sfido chiunque a dimostrare il contrario”.

L’arresto del sindaco di Legnate

A dare il colpo di grazia, è stato l’arresto del sindaco leghista di Legnano, città simbolo della Lega, Gianbattista Fratus. L’accusa è corruzione elettorale e nomine pilotate.

A lui, e all’ assessora alle opere pubbliche Chiara Lazzarin (FI), spettano gli arresti domiciliari. In carcere, invece, l’assessore al bilancio e vicesindaco Maurizio Cozzi.

Il gip, nell’ordinanza, parla di “un modus operandi ispirato a logiche di supremazia personale e di controllo totalitario delle amministrazioni pubbliche. La gravità e la serialità delle condotte in contestazione appare caratterizzata da particolare pervicacia e da totale mancanza di percezione del disvalore (oltre che sociale) anche penale delle stesse, che si traduce in una sistematica violazione delle norme giuridiche, ed in una propensione alla realizzazione dei propri interessi ed ambizioni personali, in spregio alle finalità pubbliche del ruolo rivestito”.

La sindrome di accerchiamento di Salvini

Sembrerebbe vivere una vera e propria sindrome di accerchiamento il Vicepremier leghista. “Sono indagato– dichiara in talevisione- dappertutto e su tutto. Penso che il lavoro che sto facendo per gli italiani questi ultimi lo stiano apprezzando e penso di essere uno dei ministri che costa meno nella storia del ministero dell’Interno. Dopo le europee (ndr), spero che quelli del M5s la smettano di insultarmi per recuperare nei sondaggi. Gli insulti non ci portano lontano. Siamo qui per fare, non per disfare e insultare. Altrimenti, li facciano smettere gli italiani”.

Sarà per questo, probabilmente, che nella giornata di ieri il suo staff di comunicazione ha lanciato l’hashtag #SalviniNonMollare, diventato virale sui social.

Molti fanno notare, tuttavia, come su Twitter l’uso di questo hashtag sia frutto di account automatizzati.

Twitter Matteo Salvini bot
Twitter Matteo Salvini

Questo è solo un esempio di come negli ultimi mesi il suo consenso sia andato calando sui social, specie su Twitter. Bisognerà vedere, tuttavia, se questo calo si registrerà anche in occasione delle elezioni europee.

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