giovedì, Aprile 25, 2024

Sardegna: i nuovi orizzonti dell’ultima miniera di carbone

Nella miniera di carbone di Monte Sinni in Sardegna il carbone sarà solo un ricordo. L’ultima miniera di carbone in Italia infatti continuerà a funzionare ma all’insegna dell’economia circolare e della sostenibilità.

Miniera di carbone in Sardegna: qual è l’obbiettivo?

La miniera di carbone di Monte Sinni gestita dalla Carbosulcis continuerà a funzionare seguendo quattro direttive parallele che mettono assieme la sfida dell’idrogeno, le energie rinnovabili e l’utilizzo di gallerie, gas rari, pozzi, l’alga spirulina e il compost. Il programma per il momento mette assieme progetti per 40 milioni di euro e farà, comunque, funzionare le infrastrutture presenti. “La sfida su cui stiamo lavorando con i nostri tecnici, altamente qualificati, e predisponendo i progetti, è quella dell’idrogeno” dichiara Francesco Lippi, amministratore delegato. “Uno degli obiettivi è quello di realizzazione un Hub energetico con la produzione in superficie da fonti rinnovabili di 35 MWp (fotovoltaico e eolico)“.

I progetti

Uno dei progetti chiamato progetto aria sfrutta l’infrastruttura dei pozzi. In questo caso, lungo la verticale di uno dei pozzi, sarà sistemato un impianto simile a un alambicco lungo 350 metri. Qui dentro, con un processo di distillazione criogenica, come quello per la produzione della grappa si potranno ricavare i gas rari. Dall’isotopo stabile argon 40 all’ossigeno 18. Un altro progetto della compagnia è quello per la coltivazione dell’ alga Spirulina. “Proprio in questi giorni incontrerò i rappresentanti di un gruppo interessato al nostro sito per portare avanti questa attività” spiega il manager

I costi

L’ambizione a volte costa, infatti i progetti valgono circa 40 milioni di euro. Tuttavia il progetto globale sarà unico in tutto lo scenario nazionale. “Sarà anche un esempio di riconversione green di una miniera che dal carbone passerà all’economia circolare. Diciamo pure che abbiamo intrapreso il percorso per diventare primo policentro nazionale per la sostenibilità” conclude Lippi

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