giovedì, Aprile 25, 2024

Sabaudia: quando “le quattro zampe” diventano terapia

Sabaudia, 03 dicembre 2017, presso il Palazzo Mazzoni, bilbioteca di Sabaudia, una giornata spesa interamente all’insegna dell’uso della pet therapy.

Nello specifico “il cane e possibili campi di applicazione nell’età evolutiva.”

alle ore 09:38 Marianna Totani, psicoterapeuta e organizzatrice dell’evento, insieme a Francesca d’Oriano  (Arte-oltre) e Piero Rossi, dirigente servizi sociali, spiega il rapporto d’affetto che lega uomini ed animali anche se la giornata è centrata sull’utilizzo del cane, nello specifico, quale terapia psicologica nei bambini e negli anziani istituzionalizzati (in ospizio).

Alle ore 09:42 interviene l’avvocato Gervasi salutando tutti  i presenti ed in particolare un rappresentante delle forze armate e la psicoterapeuta Marianna Totani che ha scelto Sabaudia per questa giornata divulgativa sulla pet therapy.

Alle ore 10:04 La Dott.ssa Francesca Cerulli spiega come il Governo italiano ha istituito le linee guida nel 2015 per coloro i quali vogliono diventare coadiutori nella pet therapy, che rimane strumento terapeutico solo in seno ai medici.

“Non ci si può più improvvisare terapeuti a mezzo di animali d’affetto, e sopratutto non si possono usare più gli animali per fare attività terapeutiche se non prescritte e seguite dal medico. Una semplice gita col cane, o a cavallo, può essere fatta solo per scopi ludici dove il coadiutore può prestare la sua competenza per meglio agevolare il rapporto tra uomo e animale, però non può essere effettuato per scopi riabilitativi e diagnostici in termini relazione uomo-animali.

La dott.ssa Cirulli ha sottolineato che l’uso degli animali per terapie di salute psichica è diventato importante poiché hanno una peculiarità che l’ammalato percepisce: “gli animali non sono giudicanti, non guardano i nostri difetti, hanno la capacità di entrare in relazione con noi (empatia).”

Quindi chi vive un semplice o un complicato disagio psichico sta volentieri tra le zampe di un animale domestico poiché sa che non verrà giudicato/a e sarà sé stesso per tutto il rapporto con esso.

Non ci si improvvisa più, come si faceva un tempo, esistono delle guide standardizzate (scientifiche) alle quali dobbiamo sottostare sia per formarci come coadiutore sia per formarci come terapeuta specifico. Si può parlare di: terapia, attività, educazione assistita nella scuola per problemi comportamentali: iperattività, emarginazione, deconcentrazione. Se non c’è un responsabile medico il coadiutore in pet therapy non deve fare terapia, può fare soltanto attività ludica specifica.

Le malattie che possono trovare giovamento con gli animali sono: emotive, parkinsoniane e riguardanti anziani istituzionalizzati.

Le specie che più danno soddisfazione nei trattamenti sono: cavallo, canide, felini (gatto), conigli, e tutti gli animai domestici.

Ma la cosa più interessante che ho osservato in tutte queste attività collegate alla pet therapy è che l’animale d’affetto impiegato ha dei diritti precisi, come quelli dei cani poliziotti, come la stessa dott.ssa Cirulli ha sottolineato.

L’animale ha dei diritti anche economici da osservare, come i cani poliziotto che ha diritto pure alla pensione quando non potrà più lavorare con i degenti.”

La dott.ssa Cirulli continua la sua relazione mettendo in evidenza le motivazioni culturali per le quali la scienza ha avallato la pet therapy dandone valenza scientifica, non che prima non funzionasse, ma non si credeva che i pazienti potessero risolvere molti dei loro disagi con il frequentare un animale (relazione).

Pare che la scientificità della pet therapy sia da ricondurre al fatto che gli psicologi hanno delineato gli animali specifici che posso aiutare nelle differenti malattie psicologiche e hanno determinato l’uso, il tempo, e le modalità in cui usarli. Gli animali percepiscono la differenza tra quando sono usati per giocare, e quando sono usati per terapia. Inoltre l’animale diventando strumento di cura deve essere usato da chi sa somministrare quella terapia, e soprattutto in campo psicologico l’animale funziona pure come test proiettivo.”

Prosegue la dottoressa Cirulli:

Gli anziani trovano giovamento dalla pet therapy in due ambiti: fisioterapia, quindi mobilitazione dell’anziano, dove l’anziano è restio e demotivato. Con il cane si diverte e fa gli esercizi con gioia. L’altro effetto è la voglia di socializzare, un motivo per condurre rapporti sociali tra persone poiché potrà parlare del suo animaletto.”

Oggi con questa legge gli animali possono andare a trovare i loro padroni pure nei luoghi di cura, o di riposo.

Alle ore 11:00 la dott.ssa Lara Crescimbene K9-Italy storia del rapporto uomo canide.

La dott.ssa Crescimbene ci introduce nella storia di relazione tra uomo e canide, e mette in evidenza che questa relazione si instaurò addirittura 120.000 anni fa come indicato dal ritrovamento di un fossile di un canide sepolto, (forse vivo), con il suo padrone.

Il canide era sotto il cranio dell’uomo forse per indicare l’affettuosità tra i due. Continuando nella sua illustrazione ci fa osservare che il rapporto tra l’uomo è il cane è quasi simbiotico poiché l’uno dipende dall’altro.

“Ci sono dei comandi che il cane per istinto capisce senza che li abbia appresi in precedenza in un percorso specifico, come se sapesse da sempre cosa indicano: seduto, vai li, stai vicino, vieni qua; mentre con i primati con i quali condividiamo più patrimonio genetico rispetto ai canidi questo non avviene. Ma è addirittura la stessa socialità che si instaura tra uomo e cane che non avviene tra uomo e scimmia.”

La dott.ssa Crescimbene spiega: Boris Levinson nel 1972 osservò, durante la somministrazione di terapie ad alcuni suoi pazienti, che il cane che aveva con sé provocò un cambiamento neuro-fisiologico in loro. In seguito si accorse che anche il gatto giocava un ruolo interessante. Alla base di tutto questo meccanismo c’è l’ossitocina presente in tutti i mammiferi.”

Ossitocina, di Ludovica R. Poggi

Fine prima parte. Seconda ed ultima parte.

Gianluca Calagna
Gianluca Calagna
Bolognese verace, età moderata, pungente e diretto, simpatico, affascinante. Diplomato in ragioneria, diplomato in comunicazione e marketing, diplomato in counseling, esperto e qualificato in informatica di base, diplomato in grafologia criminalistica, altre qualifiche e diplomi che non vi dico adesso... Redattore di “Polizia progettogiustizia” ed. Europolis Roma 1995-1997 Redattore di “Eidos” edizione Eidos coop sociale Latina 1997-2002

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