venerdì, Aprile 26, 2024

Ritratto di Oscar Wilde

Oscar Fingal O’ Flahertie Wills Wilde nacque a Dublino il 16 Ottobre 1854 da William Wilde, rinomato chirurgo e scrittore versatile, e Jane Francesca Elgée, poetessa e accesa nazionalista irlandese.

Dopo aver frequentato il prestigioso Trinity College a Dublino e il Magdalen College, divenne presto popolare per la sua lingua sferzante, per i suoi modi stravaganti e per la versatile intelligenza.

Nel 1879 a Londra inizia a scrivere saggi giornalistici e pubblicare poemi, tra i quali “poems” del 1881, che ebbero cinque edizioni in un anno.

Un tour di lettura di un anno negli Stati Uniti incrementò la sua fama e gli diede l’opportunità di formulare meglio la sua teoria estetica che ruota intorno al concetto di “arte per l’arte”.

Nel 1884, a Londra, sposa Costance Lloyd: un matrimonio più di facciata che dettato dal sentimento, in quanto Wilde è omosessuale e vive questa condizione con disagio, soprattutto per la morale dell’epoca Vittoriana di quei tempi.

Ma, dopo la nascita dei suoi figli Cyryl e Vyvyan, si separa dalla moglie a causa della sua prima vera relazione omosessuale.

Le opere

Nel 1888 pubblica la sua prima collezione di storie per ragazzi “Il principe felice e altre storie”, mentre tre anni dopo, il suo unico romanzo, “Il ritratto di Dorian Grey”, capolavoro che gli diede fama imperitura e per cui è conosciuto ancora oggi.

Oltre alle invenzioni fantastiche come il ritratto ad olio che invecchia al posto del protagonista, l’aspetto importante del racconto è che Dorian possiede molti tratti caratteristici di Wilde, cosa che scatenò non poche critiche, in quanto la sua prosa vista come decadenza e disgregazione morale.

Nel 1891 pubblica “La casa dei melograni”, il secondo volume di favole, e “Intenzioni” una collezione di saggi comprendente il celebre “La decadenza della menzogna”.

Nello stesso anno scrive per la famosa attrice Sarah Bernhardt il dramma “Salomé”, scritto in Francia e fonte ancora una volta di scandalo per il tema della passione ossessiva, che attivò subito la censura britannica che vietò la rappresentazione.

La sua penna colpisce in molte direzioni e si esprime al meglio anche nel ritratto sarcastico e virulento come uno dei suoi successi teatrali più grandi “Il ventaglio di Lady Windermere”, dove, sotto l’apparenza leggiadra e il fuoco di fila delle battute, si nasconde la critica al vetriolo alla società vittoriana, la stessa che faceva la fila per vedere la commedia.

Galvanizzato dai successi, lo scrittore produce una quantità considerevole di pregevoli opere. “Una donna senza importanza”, “Un marito ideale”, “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, dove esplode la sua vena umoristica.

Questi lavori vennero definiti come perfetti esempi della “commedy of manners”, grazie alle loro illustrazioni delle maniere e della morale dell’affascinante e un po’ frivola società del tempo.

Dal 1885, la sua carriera e la sua vita privata vennero distrutte in quanto la società vittoriana non era così propensa a farsi prendere in giro in una maniera così palese.

Già dal 1893 la sua amicizia con Lord Alfred Douglas, detto Bosie, mostra la sua pericolosità procurandogli non pochi fastidi e suscitando scandalo agli occhi della buona società. Due anni dopo viene appunto processato per il reato di sodomia.

Il “De Profundis” e gli ultimi anni

Entrato in carcere viene processato anche per bancarotta, i suoi beni sono messi all’asta mentre sua madre muore poco dopo.

Viene condannato a due anni di lavori forzati ed è qui, che scrive la sua opera più profonda e toccante “De profundis”, lunga lettera indirizzata al mai dimenticato Bosie, il quale però si era allontanato dal compagno, tanto da abbandonarlo.

Sarà il vecchio amico Ross, l’unico presente fuori dal carcere ad attenderlo al momento della scarcerazione, a tenerne una copia e a farla pubblicare, come esecutore testamentario, trent’anni anni dopo la morte di Wilde.

L’ultima opera, scritta dopo un riavvicinamento a Bosie, è “Ballata del carcere di Reading” che termina nel 1898 dopo essere uscito di prigione, durante un soggiorno a Napoli. Tornato a Parigi apprende della morte della moglie e, dopo un paio d’anni di spostamenti sempre insieme all’amato Bosie, il 30 novembre del 1900 Oscar Wilde muore di meningite.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles