sabato, Maggio 18, 2024

Rifiuti illegali dall’Europa, i guai della Polonia

Il problema dei rifiuti illegali è ormai diventato importante in Polonia. Ogni anno ne vengono scaricati a tonnellate, in gran parte provenienti dalla Germania. Ma non solo: anche il Paese stesso ha difficoltà con lo smaltimento. Con grande danno per l’ambiente.

Rifiuti illegali, la Polonia la discarica dell’UE?

Ormai sono ovunque: pozzi di ghiaia, campi, foreste, strade, vecchi magazzini, solo per citare alcune delle discariche abusive polacche. Come detto, il 70% dei rifiuti illegali è importato dalla Germania, ma la Polonia importa migliaia di tonnellate di spazzatura, e tra i Paesi coinvolti figura anche il nostro. In buona compagnia: troviamo anche la Gran Bretagna e l’Austria.

La discarica di rifiuti dell’Europa

Sono state le parole di Piotr Barczak, di Zero Waste, un’organizzazione ambientale polacca. Secondo il Partito di Sinistra tedesco (Die Linke), la Germania ha mandato in Polonia 250.000 tonnellate di rifiuti nel solo 2018. La cifra è però in difetto, in quanto nel totale non figurano rifiuti non rilevati, come carta o plastica. Questi ultimi possono viaggiare nell’UE senza obbligo di dichiarazione, e non vengono quindi registrati. A parte questo, gli operatori spesso non hanno un permesso per accettare o riciclare ciò che ricevono, quindi i rifiuti giungono illegalmente, come sottolinea Beata Merenda, dell’autorità di ispezione della Bassa Slesia per la protezione ambientale.


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Come funziona il sistema illegale

Come ogni cosa, anche l’importazione di rifiuti può quindi seguire canali illegali. All’interno dell’UE il materiale riciclabile può circolare liberamente con un permesso: e in questo modo si riesce ad aggirare le leggi. “Ad esempio, lo dichiarano come rifiuto di plastica quando in realtà si tratta di rifiuti domestici o vecchi veicoli non funzionanti” ha spiegato ancora Beata Merenda. Rimane difficile, quindi, stabilire quanti rifiuti passino i confini sotto false etichette. Su circa 20 controlli a campione effettuati dalla sua agenzia nel 2019, ha detto Merenda, 14 erano spedizioni illegali di fanghi, rifiuti sanitari e rifiuti domestici indifferenziati.

Un affare redditizio

Sempre secondo le parole di Beata Merenda, le aziende tedesche dimezzano i costi di smaltimento esportando i loro rifiuti in Polonia. Ma, anche se potrebbe sembrare il contrario, non tutti i polacchi sono contrari. Anche se è contro la legge, spiega l’ingegnere ambientale Grzegorz Wielgosniski, rimane quindi un affare redditizio per entrambe le parti. Un’azienda polacca potrebbe, per esempio, offrirsi di prendere la plastica tedesca e ottenere così un permesso che afferma che riciclerà quei rifiuti. “Ma a parte un appezzamento di terreno e forse un escavatore per lo scarico dei rifiuti, questa azienda non ha nulla che sia necessario per un ulteriore riciclaggio” ha spiegato ancora Wielgosniski. “Se esiste una struttura per questo, l’autorità responsabile non ha verificato, ma ha comunque rilasciato l’autorizzazione. In tal caso, i rifiuti di solito vengono semplicemente bruciati”.

Un danno per l’ambiente

Tutto questo ha un solo e unico scopo: risparmiare denaro. Naturalmente, come si può immaginare, la maggior parte dei rifiuti illegali contiene sostanze chimiche nocive, e questo può creare un enorme danno per l’ambiente. Sempre secondo Piotr Barczak, il governo polacco non ha fatto abbastanza per combattere la criminalità infiltrata nella gestione dei rifiuti. I permessi rilasciati sono troppi, e i controlli troppo lassisti. Servirebbero, a suo parere, sanzioni più severe, e maggior collaborazione tra autorità ambientali tedesche e polacche. Bisognerebbe inoltre che le autorità tedesche monitorassero i movimenti dei loro rifiuti, e accertassero cosa accade davvero una volta giunti in Polonia. “Ma questo non accade, chiudono un occhio” ha concluso.

Costi di smaltimento poco onerosi

Gli ecologisti polacchi lanciano un appello al governo: considerando che la Polonia non può trattare i propri rifiuti, chiedono di vietarne l’importazione dall’estero. Non esistono neppure strutture per lo smaltimento e il riciclaggio, sempre secondo Piotr Barczak. “Coloro che hanno prodotto i rifiuti dovrebbero assumersi la responsabilità del loro smaltimento e non trasferire tale responsabilità ai paesi più poveri dove il costo di smaltimento è inferiore, come la Polonia” ha spiegato. Ma il suo timore è che nulla cambierà, finché nel Paese i prezzi saranno così bassi.

Serena Nencioni
Serena Nencioni
Nata all'Isola d'Elba, isolana ed elbana e orgogliosa di esserlo. Amo la scrittura e la musica.

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