Renato Rascel: il genio dell’intrattenimento

Da oggi, 18 marzo, in uscita nelle principali librerie italiane e piattaforme digitali

0
710
Renato Rascel
Il libro di Elisabetta Castiglioni

Autore originale, interprete raffinato e inconfondibile cantante, Renato Rascel seppe creare nelle sue performance un personalissimo stile, giocoso e riflessivo. Un modo di fare spettacolo incanalato sul fil rouge del Surrealismo. In libreria, e sulle principali piattaforme digitali, arriva un saggio che ne ricostruisce l’arte attraverso un viaggio nella storia dello show italiano.


Roma Tufello: un grande murale per il maestro Gigi Proietti


Perché pubblicare un libro su Renato Rascel?

Elisabetta Castiglioni oltre 20 anni fa ha cercato la documentazione sul “Piccoletto” nazionale per archivi. La ricercatrice di Storia del teatro è convinta che la scrittura creativa rasceliana sia ancora attuale e estremamente comunicativa. RENATO RASCEL. Storia di un personaggio dello spettacolo del Novecento, pubblicato con Iacobelli editore, è un itinerario critico attraverso la genesi e i retroscena delle sue performance. Un libro che fa emergere la poetica e l’unicità dell’artista. Forte di un inequivocabile stile e talento di one man show, l’eclettico Renato si è districato con nonchalance tra avanspettacolo, rivista, commedia musicale, prosa. Ha fatto anche cinema, televisione, musica leggera, generi differenziati di ogni capitolo del libro.

Rascel e il pubblico

Il suo personaggio stralunato e fanciullesco ha attraversato i più diversi generi dello spettacolo, instaurando un dialogo immediato col pubblico. Spaziava infatti dall’umorismo del Corazziere alla poetica dell’assurdo di Beckett e Jonesco, dalle commedie musicali di Garinei e Giovannini a canzoni evergreen. Indimenticabile Arrivederci Roma. La ragionata biografia artistica, dove spiccano anche interessanti progetti inediti, ripercorre le tappe della carriera dell’artista per cogliere la misura della sua grandezza. 

L’autrice e l’uomo di spettacolo

Elisabetta Castiglioni delinea la figura di un intrattenitore che sapeva instaurare il rapporto col pubblico. “In quanti se lo ricordano? Renato Rascel, il “Piccoletto nazionale”, era uno di quegli artisti poliedrici che poteva a scrivere e interpretare ogni ruolo con entusiasmo, grinta e determinazione. Oserei dire che il suo talento sia derivato, proprio fin da bambino, dalla capacità di osservare intorno a sé ciò che accadeva e di restituirlo con la propria creatività. Gli strumenti erano situazioni sceniche, battute e interpretazioni surreali e soprattutto spiazzanti. La sorpresa più grande è proprio di aver scoperto che la sua grandezza derivava dall’essere un autodidatta “spugnoso”. Era capace di ascoltare lo spettatore e intuirne gli umori: insomma, un autentico “servitore” dello spettacolo.

Il lavoro per il dottorato di ricerca

La scrittrice racconta l’incontro con Rascel. “Sono passati oltre 20 anni dal dottorato di ricerca in cui ho avuto la fortuna di scrivere della sua arte. Un lavoro di tre anni per archivi e biblioteche, in un mondo privo di Internet o Social. La scoperta di carteggi o copioni (anche inediti), fotografie e testimonianze raccolte da suoi conoscenti era un energetico che generava entusiasmo e curiosità. Volevo saperne di più della sua vita, di un’epoca di formazione culturale. Nato nel 1912 e morto nel 1991, Rascel è musicista, interprete, regista, compositore, ballerino, cantante, autore. Un affabulatore della propria poetica, stralunata ed elastica dagli anni Trenta agli Ottanta, toccando le corde comiche e drammatiche, senza pretese intellettualistiche. Il suo umorismo garbato produceva un genuino benessere mentale. Limpegno nell’affrontare ogni avventura tra teatro, cinema, radio, televisione e favole per bambini, si rifletteva in un apprezzamento del popolo“.

Renato Rascel e l’intrattenimento del Novecento

L’uomo di spettacolo invitava gli spettatori a collaborare alla costruzione di un parziale subconscio immaginifico collettivo. In ogni suo gesto, parola, azione e “riflessione”, ha captato tra i primi la maestria eclettica di Gigi Proietti, Rascel ha messo sia del suo che del nostro. Il percorso che l’autrice gli ha dedicato è al contempo cronologico e sincronico, proposto coi linguaggi scenici che ha affrontato sul palcoscenico, sul set e sul piccolo schermo. Il lavoro è interfacciato costantemente dal suo genio musicale, autoriale e compositivo, da un umorismo raffinato che sa tradursi in immediato gesto ammiccante.

RENATO RASCEL. Storia di un personaggio dello spettacolo del Novecento

Castiglioni si sofferma anche sul rapporto tra Renato e la consorte. “Il “caratteraccio” di Rascel? Molti lo ricordano per questo. Da profana lo considero professionismo. Non l’ho conosciuto personalmente, ma l’ho “respirato” per un triennio sulla carta di copioni, libri e giornali, e tramite la voce di chi lo ha conosciuto. Soprattutto attraverso i racconti della persona che gli è stata accanto – nel pubblico e privato – per oltre un ventennio, Giuditta Saltarini. È grazie a lei che ho percepito le parole di un marito che le narrava i colori del suo passato prima del loro incontro. Con lei realizza la simbiosi della coppia nella vita e nell’arte. Non è un libro di aneddoti, ma un modesto tentativo di ricostruire la memoria tramite una documentazione precisa. Sperando che le nuove generazioni si appassionino al lavoro di ricerca e a quel pezzo di spettacolo italiano di cui Rascel era contemporaneo“.