Referendum Catalogna – Scuole occupate: feriti in un seggio.

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La Catalgona è in subbuglio: in numerosissimi hanno trascorso la notte nelle scuole che avranno funzione di seggi elettorali per il referendum di domani affinchè la polizia non impedisca il voto. Le forze dell’ordine hanno invitato gli occupanti a sgomberare i locali entro domani alle 6 del mattino, senza dunque intervenire con la forza. Vane le richieste fatte, l’occupazione dei seggi proseguirà sicuramente anche nella prossima notte.  L’occupazione risulta pacifica, l’unico episodio spiacevole è avvenuto in un seggio di Manleu, dove degli sconosciuti hanno sparato pallini di piombo contro la porta di un seggio, ferendo lievemente quattro occupanti, che erano sull’uscio della porta della scuola Puig Agut. La polizia sta indagando, ma non ci sono stati al momento arresti.

Gli occupanti, quasi tutti studenti con i genitori ammazzano il tempo con svariate attività, tipo tornei di scacchi, partite a calcio, proiezioni di film, concerti, esibizioni artistiche e sportive, e sono stati invitati dal governo catalano a non reagire a nessun tipo di provocazione da parte  della Spagna. Hanno portato con sè materassini per dormire, e nonostante la polizia catalana, i Mossos d’Esquadra,abbia fatto i dovuti sopralluoghi per ora non prenderà provvedimenti contro i presenti. Le occupazioni pacifiche stanno riguardando tutta la Catalogna: Barcellona, Girona, Tarragona e Manresa.

Il presidente catalano Carles Puigdemont si è detto deluso  dall’Ue per non avere tutelato i diritti civili in Catalogna , in quanto ha permesso che alla gente si impedisse di esporre l’ideale di democrazia, o che si arrestassero giovani che condividevano informazione sul referendum.

Il Governo spagnolo dal suo canto continua a sostenere che domani non ci sarà alcun voto, e che sono in arrivo più di 10 mila agenti per blindare i seggi. E’ stato chiuso lo spazio aereo su Barcellona fino a lunedì. Ma ieri sera alcuni cittadini hanno occupato pacificamente alcuni seggi per impedire che la polizia li chiuda, mentre un giudice spagnolo ordinava la chiusura del sito per il voto online.

In 80 mila hanno assistito al comizio finale di Carles Puigdemont, il quale sostiene che sostanzialmente la vittoria è già loro,  la paura, le minacce, le pressioni, le menzogne e le intimidazioni, di uno Stato autoritario non hanno scalfito il desiderio di ottenere la propria indipendenza, e il sogno si sta realizzando. Il presidente ha esortato i catalani a uscire di casa domenica determinati a cambiare la storia. Il futuro è dietro l’angolo, così come lo è il rispetto per un Paese normale.