domenica, Maggio 26, 2024

Putin firma decreto per l’acquisto di società occidentali scontate

Il presidente russo Vladimir Putin firma un decreto segreto per l’acquisto di società occidentali scontate. Il decreto renderà più difficile alle società occidentali poter lasciare la Russia.

Il presidente Putin firma decreto per l’acquisto di società occidentali scontate

Secondo quanto riferito dal Financial Times, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto confidenziale che conferisce al governo russo il potere di acquistare società occidentali con uno “sconto significativo”. Il FT scrive che tale mossa renderà più difficile alle società occidentali uscire dalla Russia. Centinaia di società per lo più occidentali hanno abbandonato completamente o ridimensionato le operazioni in Russia dopo il l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Secondo quanto riferito, il decreto afferma che al governo russo verrebbero concessi i diritti prioritari per l’acquisto di qualsiasi asset occidentale in vendita a prezzi stracciati in modo che potesse essere venduto con profitto. Secondo il decreto, inoltre, gli acquirenti privati ​​di beni occidentali devono essere interamente di proprietà russa e collocare il 20% dei beni acquistati sul mercato azionario russo.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, interrogato sul report del FT, ha affermato che le decisioni sull’acquisto di beni occidentali “sono affari nostri”. “Se un’azienda non adempie ai propri obblighi, allora, ovviamente, rientra nella categoria delle aziende cattive“, ha detto Peskov, osservando che alcune aziende occidentali hanno smesso di pagare gli stipendi o hanno lasciato la Russia con una perdita significativa. “Diciamo addio a quelle aziende. E quello che facciamo con le loro risorse dopo è affar nostro”, ha aggiunto.

Il decreto è un “vaso di Pandora”

Il FT ha riferito che gli uomini d’affari occidentali coinvolti nelle uscite aziendali hanno definito il decreto di Putin un “vaso di Pandora” che avrebbe portato a un’eventuale nazionalizzazione.  Citando persone anonime che hanno familiarità con le deliberazioni interne russe, il giornale ha riferito che anche il Cremlino sta discutendo misure di nazionalizzazione “più draconiane”. La minaccia di nazionalizzazione fa parte dell’approccio russo del “bastone e carota” per punire gli USA e i paesi europei che hanno sequestrato beni russi, premiando quelli che non lo hanno fatto. Da dicembre, la Russia ha costretto le società straniere a vendere i propri asset agli acquirenti russi con uno sconto del 50% e ha addebitato loro una commissione di uscita pari ad almeno il 10% del valore della transazione.


Leggi anche: Putin firma la legge sulla cittadinanza russa

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