Il Premier Netanyahu ha sollecitato l’amministrazione Usa ad evitare un ritorno agli affari con l’Iran. Questo durante un incontro tenutosi a Gerusalemme tra il premier israeliano e il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa Robert O’Brien. In quell’occasione si è infatti discusso in merito alla possibilità che la nuova amministrazione di Joe Biden possa rientrare nell’accordo sul nucleare con Teheran.
Quali sono state le parole del premier Netanyahu?
“Non si deve tornare a fare affari con l’Iran come se nulla fosse”. Secondo il premier non si potrà cambiare atteggiamento “finché l’Iran continua a soggiogare e minacciare i suoi vicini, ad invocare la distruzione di Israele, a finanziare, equipaggiare e addestrare organizzazioni terroristiche nella regione e nel mondo, finché persiste nella sua pericolosa ricerca di armi nucleari. Dovremmo essere tutti uniti per prevenire questa minaccia principale per il mondo”.Â
La tensione tra Israele e Iran
La tensione è alta dopo l’uccisione, poche settimane fa, dello scienziato nucleare iraniano Mohsen Fakhrizadeh. Le minacce di vendetta da parte di Teheran continuano senza sosta. Israele è pronta a respingere qualunque tipo di aggressione ai danni dello stato ebraico.
Il capo di stato maggiore Avi Kochavi dal Golan, la linea più calda del fronte per la prossimità degli Hezbollah e delle forze pro Iran, aveva ammonito che l’esercito avrebbe continuato ad operare in maniera vigorosa contro l’arroccamento di Teheran in Siria. In sostanza, è importante mantenere l’attenzione di fronte a possibili sviluppi nella regione. Nello stesso momento, in Iran, il giornale ultraconservatore Kayhan aveva lanciato la proposta di un raid di rappresaglia su Haifa (al nord di Israele e vicina al confine con Libano e Siria), per distruggere impianti e strutture urbane e provocare gravi perdite umane.
L’Iran vuole vendicarsi
Il capo del Consiglio strategico per le relazioni internazionali di Teheran, Kamal Kharrazi, ha tenuto più volte a ribadire che l’Iran vuole dare certamente una risposta calcolata e decisiva ai criminali che hanno tolto il martire Mohsen Fakhrizadeh alla nazione iraniana. Inoltre, il Parlamento iraniano, mentre i deputati intonavano ‘Morte all’America’ e ‘Morte a Israele’, ha minacciato che “il nemico criminale si pentirà solo con una forte reazione“.
Premier Netanyahu: Israele è responsabile dell’uccisione dello scienziato?
Il premier Netanyahu non si è pronunciato circa l’uccisione di Fakhrizadeh. Sul fronte israeliano l’unico intervento pubblico da parte del governo è arrivato dal ministro dell’energia Yuval Steinitz alla Radio Militare. “L’assassinio in Iran, chiunque l’abbia commesso, non è utile solo ad Israele ma anche all’intera regione e al mondo“. Anche una fonte israeliana rimasta anonima, parlando con il New York Times, ha rivendicato che il mondo dovrebbe ringraziare Israele.
Le priorità dello Stato ebraico
Senza dubbio la situazione seguita all’uccisione di Fakhrizadeh è in cima all’agenda delle priorità dello Stato ebraico. L’inviato Usa per le questioni siriane Joel Raiborn ha avuto a Tel Aviv un lungo colloquio con Zohar Palti, alto dirigente del ministero della difesa a Tel Aviv. Sul tavolo vi erano le attività militari dell’Iran in Siria e altrove nella regione.
Quali potrebbero essere le possibili reazioni?
Amos Yadlin, ex capo dell’intelligence militare ed ora analista di punta, ha ipotizzato due possibili reazioni di Teheran. “Una potrebbe essere di carattere strategico, moderata. Accrescere l’arricchimento dell’uranio, attivare di più le centrifughe, eccetera. Un’altra potrebbe essere una sorta di occhio per occhio“. Forse cercheranno di colpire scienziati israeliani. Oppure, più rapidamente, faranno dunque ricorso a missili. In ogni caso, se progettano una ritorsione forse aspetteranno la fine del mandato di Trump per evitare che possa reagire. L’assassinio di Fakhrizadeh sembra a tutto gli effetti essere un messaggio al nuovo capo della Casa Bianca Biden per il suo futuro atteggiamento nei confronti dell’Iran.
