venerdì, Maggio 3, 2024

Pacificatore dei conflitti della tua famiglia? Prendi a cuore il tuo benessere

Il pacificatore dei conflitti della propria famiglia vive un ruolo complesso e difficile, infatti entrano in gioco numerose dinamiche che dipendono anche dai membri della famiglia coinvolti. Inoltre, i conflitti e i tentativi di porre soluzioni, possono portare a sviluppare stress e tensioni. Quindi, chi si assume il ruolo di pacificatore, deve prendere a cuore il proprio benessere.

Il conflitto familiare

Il pacificatore dei conflitti familiari vive un ruolo complesso e difficile, infatti entrano in gioco numerose dinamiche. Il conflitto familiare è considerato in maniera negativa. Ad esempio come un qualcosa di distruttivo o da evitare. Mentre, per le famiglie, può costituire un’esperienza che permette a ciascun membro di confrontarsi, differenziarsi e stabilire i propri confini. Come pure, delineare la propria identità. Quindi, rappresenta lo sperimentarsi con il cambiamento e la crescita. Ciò consente di riconoscere le emozioni e i bisogni dei membri della famiglia.

Così il conflitto diventa l’occasione per dare il via al ‘riaggiustamento’ per ridurre e risolvere difficoltà.

Distaccarsi per via di un conflitto concede la crescita dell’ autoregolamentazione, dell’adattamento e della resilienza.

Stress e tensioni nei conflitti familiari

Le sensazioni negative riconducibili ai conflitti familiari provocano stress. Questo viene sostituito da sensazioni piacevoli, quando il riavvicinamento prende il posto dei i conflitti e del distacco. In tal modo, si può rafforzare il tessuto familiare. Infatti, se le relazioni tra i membri della famiglia sono positive, esiste una base di fiducia che aiuta a riprendersi dai piccoli screzi.

Quando sono presenti conflitti, si parla anche di ‘rigidità familiare’, che va direzionata e canalizzata. Così, si può conoscerla e elaborare le resistenze, entrando in contatto ciascuno con l’organizzazione familiare.

Il pacificatore nei conflitti familiari

Il pacificatore dei conflitti della propria famiglia vive un ruolo complesso e difficile. Infatti, entrano in gioco numerose dinamiche che dipendono anche dai membri della famiglia coinvolti. Inoltre, i conflitti e i tentativi di porre soluzioni, possono portare a sviluppare stress e tensioni. Quindi, chi si trova nel ruolo di pacificatore, deve imparare a prendere a cuore il proprio benessere.

Le teorie sul comportamento e gli studi effettuati sulle famiglie rendono noto quanto sia una realtà consueta e abituale il verificarsi di screzi e conflitti. Quello che è importante è come vengono affrontati.

Può essere difficile trovarsi nel ruolo di pacificatore, che si accorge di avere un grande fardello da portare. Ci si sente svuotati in questa posizione. Come pure si percepisce ansia al pensiero di non esserlo più.

Caratteristiche del pacificatore nei conflitti familiari

La scelta di diventare pacificatore può essere motivata dal volersi proteggere dalle critiche. Infatti, potrebbe succedere di essere fraintesi. Nel senso che un comportamento può essere interpretato dai membri della famiglia come uno schieramento e un prendere le difese di un membro a discapito di un altro. Lasciare il ruolo di pacificatore può portare i membri della famiglia a ritenere che la loro richiesta di supporto è rifiutata. Dunque, è da valutare il rischio di trovarsi invischiati, cioè di trovarsi in mezzo ai conflitti familiari.

Come ‘riparare’?

Più che ‘riparare’, si può provare a supportare. I membri della famiglia che vivono conflitti e tensioni devono essere lasciati a riflettere. Hanno i loro tempi e i loro spazi.

Il riparatore certamente può definire aspettative realistiche sulla risoluzione del conflitto.

E’ utile un ascolto empatico, senza trasmettere opinioni e contenuti. Senza attribuire colpe e responsabilità, proprio per non esprimere giudizi. E’ proprio questo il confine da stabilire. E’ contenuto nel messaggio: “sono disposto ad ascoltare, ma non mi schiero”.

Il pacificatore prende a cuore il proprio benessere

Esistono dei confini oltre i quali non si può andare. Se ci ci trova in mezzo ai conflitti familiari e si è il pacificatore, bisogna acquisire la capacità di prendersi cura del proprio benessere. Appunto, mettere dei confini, che siano chiari per il pacificatore.

Dovrà realizzare un percorso di autoprotezione per non ledere la propria autostima.

Il pacificatore, o riparatore, è una sorta di mediatore. Si prende cura del proprio benessere con il suo atteggiamento neutrale e privo di pregiudizi. Pone all’attenzione dei membri in conflitto alcune tematiche su cui riflettere. Ad esempio che, oltre a ciò che viene pronunciato con le parole, esistono significati più profondi da considerare. Questi esprimono bisogni, aspettative e paure. Quindi, importantissimi da decodificare.

Inoltre, è necessario far considerare che esistono i punti di vista di ciascuno, derivanti dalle proprie esperienze e sofferenze.

Il pacificatore deve far comprendere che deve subentrare l’aspetto della cooperazione. Infatti, esiste un conflitto che va affrontato con fiducia perché ha in sé potenzialità e opportunità. La famiglia diventa un nuovo spazio di riflessione dove poter trovare nuovi equilibri e nuove modalità di relazione.

https://www.periodicodaily.com/ciclo-vitale-della-famiglia-dalla-coppia-alla-famiglia/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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