sabato, Luglio 27, 2024

Otto donne in Kuwait per la prima volta in magistratura

Un altro piccolo ma importantissimo passo avanti in Kuwait nell’equiparazione tra i generi. Dopo il riconoscimento del voto, sia passivo che attivo, alle donne nel 2005 e la nomina del primo ministro donna nello stesso anno, Massouma al-Mubarak, la ricca nazione del Golfo negli scorsi giorni ha ufficialmente riconosciuto e permesso di giurare davanti alla rappresentanza istituzionale otto donne (Fatima Al-Sagheer, Fatima Al-Kandari, Sanabel Al-Houti, Fatima Al-Farhan, Bashair Shah, Bashaer Al-Rakdan, Rawaat Al-Tabtabae e Lulwa Al-Ghanim) come giudici della Corte Suprema.





Un riconoscimento non facile e fino a poco tempo fa non scontato che arriva dopo una battaglia legale molto lunga che ha portato le nuove magistrate a ricoprire quello che fino a poco tempo fa era un ruolo che poteva essere ricoperto solo dal genere maschile. Come riferisce l’agenzia di stampa statale Kuwait Agency News (KUNA) il presidente del Consiglio superiore della magistratura e della Corte di cassazione, Youssef al-Matawa, ha annunciato che le neo assunte saranno sottoposte ad un periodo di prova, senza però rendere pubblico quanto questo periodo sarà lungo.

Nonostante quest’ultimo aspetto la notizia è stata colta con entusiasmo dall’Associazione Culturale e Sociale delle Donne, uno dei pochi movimenti approvati dal governo a supporto dell’equiparazione di genere nel paese, che tramite la sua presidentessa Luwla Saleh al-Mulla ha definito l’importante nomina “un traguardo commovente che crediamo ci permetta di progredire per raggiungere il livello dei Paesi avanzati”.

In linea temporale il più recente passo avanti in Kuwait per le donne riguardante la presenza nelle istituzioni risale al 2009 quando furono elette le prime parlamentari.

Numerosi invece i lavori da parte degli illustratori satirici del paese che non potevano perdere un’occasione così importante per immortalare le varie reazioni del paese. I più rilevanti e discussi nel paese sono quelli pubblicati sui social di due artisti, Mohammad Sharaf e Tareq Alkhudari.


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