Nicola Pagano: “Gli aborigeni insegnano la vita”

Storie del mondo che ci manca

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Nicola Pagano

Nicola Pagano è il nome di un antropologo che alcuni anni fa ha vissuto 8 mesi con una famiglia di aborigeni australiani. Ma Nicola Pagano è anche il titolo di una storia appassionante che apre il cuore e lo spirito. Il racconto di avventure, viaggi e itinerari eccezionali di persone lontane dal nostro immaginario fanno senz’altro vivere un pezzo di mondo in più.

Come inizia la storia di Nicola Pagano?

La storia di Nicola Pagano risale al suo tempo all’università, quando si accorge della mancanza di un mondo più autentico. Lo studioso di antropologia ad un certo punto della sua routine universitaria incontra un vagabondo suonatore di digeridoo. Quest’ultimo è precisamente uno strumento fatto con il tronco di eucaliptus scavato dalle termiti che gli aborigeni tolgono dai boschi. Il Pagano allora si appassiona sempre più allo strumento e, in particolare, alla cultura aborigena. D’altra parte quel bisogno di immergersi in un’esperienza di significati profondissimi gli si presenta attraverso la possibilità di un viaggio in terra australiana.

L’interesse per gli aborigeni

Dal popolo degli aborigeni, Pagano trae racconti al limite del fantastico. Anche la sua tesi di laurea in un certo senso riflette l’essenza della vita degli aborigeni. L’antropologo difatti ragiona “sull’età d’oro dello stato di natura” quindi tematizza il rapporto perfetto tra uomo aborigeno e natura. Di quest’equilibrio resta affascinato e dice: “Gli aborigeni non hanno mai coltivato la terra o allevato animali. Non hanno mai trasformato il loro ambiente, erano convinti che il mondo fosse perfetto e non avesse bisogno di essere cambiato, in un rapporto con il territorio e gli animali mai di proprietà o di possesso, ma di compresenza. Non è la terra che ci appartiene, ma noi che apparteniamo alla terra“.

Nicola Pagano e la sua famiglia aborigena

Dunque Nicola Pagano vola in Australia. Attraversa il territorio e giunge nel Northern Territory. Proprio qui c’è Alice Spring che secondo l’antropologo è il luogo dove si respira veramente lo spazio del mondo. Dopo Alice Spring, Pagano s’incammina per Darwin, il “posto giusto”. Qui, lo studioso italiano diventa “fratello” di David, un rastaman biondo con i dreadlock lunghissimi. Dunque Nicola Pagano si mette in cammino con la sua nuova famiglia aborigena. Il cammino è una pratica sacra, un qualcosa di fondamentale perchè riporta sulle tracce degli antenati. Inoltre il cammino scandisce il concetto di tempo perchè quest’ultimo non esiste senza un movimento. Pagano e la sua nuova famiglia non perdono tempo e intraprendono il cammino.

La magia del territorio aborigeno

Nicola Pagano descrive la sua esperienza con gli aborigeni come magia. Ciò che di più strabiliante vige nel mondo aborigeno è l’estrema coerenza del mondo stesso. Gli aborigeni sono i custodi di un mondo che non deve essere mai trasformato, essi hanno veramente consapevolezza del legame con “madre terra”. L’antropologo difatti ci dice che nella terra degli aborigeni tutto basta e nulla si contamina: “Gli aborigeni sono sicuramente stati la popolazione che ha cambiato la mia esistenza. Oggi so che la realtà che vediamo noi è solo la cima di un iceberg“.


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