sabato, Luglio 27, 2024

Nagorno-Karabakh: crescono le tensioni, la Russia accusa l’Azerbaigian

Crescono nuovamente le tensioni nel Nagorno-Karabakh, regione contesa tra Azerbaigian e Armenia. Nel 2020, dopo sanguinosi combattimenti, venne stipulato un accordo di cessate il fuoco con la mediazione russa. Ma ora entrambe le parti si accusano a vicenda di violazioni e negli ultimi giorni la violenza è divampata. La Russia ha accusato l’Azerbaigian di aver violato il cessate il fuoco.

Crescono le tensioni nel Nagorno-Karabakh: cos’è successo?

Tornano le tensioni anche tra Azerbaigian e Armenia nella regione contesa del Nagorno-Karabakh. Ieri, l’Azerbaigian ha affermato che le sue forze hanno represso un attacco armeno vicino all’enclave del Nagorno-Karabakh. Nel 2020, Azerbaigian e Armenia hanno combattuto una guerra per la regione e Baku ha riconquistato con successo parte del territorio controllato dai separatisti. Dopo sei settimane di combattimenti, che hanno causato oltre 6500 vittime, è stato raggiunto un accordo di cessare il fuoco mediato dalla Russia. Tale accordo prevede che le forze di pace russe siano dispiegate per proteggere il resto del territorio controllato dai separatisti. Ora, però, entrambe le parti si accusano a vicenda di violazioni e negli ultimi giorni la violenza è divampata. Il ministero della Difesa azero ha affermato che l’Armenia ha violato gravemente il cessate il fuoco commettendo un atto di sabotaggio che ha ucciso un soldato. Inoltre, Baku ha affermato che le sue forze hanno respinto un tentativo armeno di catturare una collina in un’area controllata dalle forze di pace russe.

La Russia accusa l’Azerbaigian

La Russia ha invece accusato l’Azerbaigian di aver infranto il cessate il fuoco dopo che tre soldati sono morti negli scontri. Il ministero della Difesa russo ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco e che stavano “prendendo misure per stabilizzare la situazione” con i rappresentanti armeni e azeri. Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha risposto affermando che le truppe del Karabakh avevano ucciso uno dei suoi soldati in un attacco nel distretto di Lachin, incolpando l’Armenia per “l’incidente sanguinoso”.

L’UE chiede una de-escalation immediata

Il ministero della Difesa russo ha affermato che la situazione nel Nagorno-Karabakh e nei dintorni si sta deteriorando. Subito dopo le parole del ministero russo, l’Unione Europea ha chiesto “l’immediata cessazione delle ostilità” tra le forze azere e armene nel Nagorno-Karabakh. “È essenziale ridurre l’escalation, rispettare pienamente il cessate il fuoco e tornare al tavolo dei negoziati per cercare soluzioni negoziate”, ha affermato il portavoce del capo della politica estera dell’UE Josep Borrell.


Leggi anche: Combattimenti nel Nagorno-Karabakh: Francia e Russia dicono basta

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