Sempre più città in Italia ospitano ormai i cosiddetti muri della solidarietà (o muri della gentilezza). Ma cosa sono?
I muri della solidarietà (wall of kindness) sono uno strumento semplice da realizzare e utile a sostegno della solidarietà verso le persone più bisognose.
Realizzare questo particolare tipo di muri è semplice. Servono solo alcuni ganci da mettere, in un luogo esterno e ben comunicato, dove può avvenire liberamente un vero e proprio scambio gratuito di vestiario per sostenere chi i vestiti non può permetterseli.
Questa pratica è nata per la prima volta nel 2015 in Iran, per poi diffondersi rapidamente in India, Indonesia e Cina, arrivando anche in numerose città italiane come Torino, Monza, Catania e Bari.
Alcune istituzioni in Italia cercano di rendere il loro impegno rispetto ai muri della solidarietà ufficiale. Esempio è Bologna, dove lo scorso 9 settembre il Consiglio Comunale ha approvato un’ordine del giorno proposto dalla lista Coalizione Civica che prevede la realizzazione ufficiale di alcuni muri della gentilezza in varie parte della città.
Spesso i muri della solidarietà sono gestiti e proposti da associazioni, ma altre volte sono diventati veri e propri simboli di protesta contro le misure anti “senza fissa dimora” che sempre più spesso molti comuni hanno adoperato negli ultimi anni. Questo il caso di Latina dove il Partito Comunista e i giovani attivisti del Fronte della Gioventù Comunista hanno trasformato dei pannelli in legno installati per evitare che persone senza casa potessero entrare a dormire nei locali dell’ex mercato coperto, in un vero e proprio muro della gentilezza. Gli attivisti hanno così trasformato una barriera in un luogo solidale dove per giorni ha campeggiato uno striscione che riportava “Il vostro muro di intolleranza sarà la nostra solidarietà“.
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I muri della solidarietà sono piccoli ma importantissimi gesti che fortunatamente stanno colonizzando le città del mondo.