sabato, Luglio 27, 2024

Multa da 170 mln di dollari per Google: violazione privacy dei minori su YouTube

Prosegue la stretta sulla tutela della privacy da parte delle istituzioni internazionali. In questi giorni si è appreso che Google ha subito una vera e propria stangata: l’azienda statunitense, infatti, è stata condannata al pagamento di una multa da 170 milioni di dollari per aver violato i dati personali di minorenni. Il comportamento irregolare è legato alle modalità di utilizzo della controllata YouTube, poiché secondo la Procura statale di New York e la Federal Trade Commission avrebbe incamerato numerose informazioni dei giovani utenti a scopo di lucro.

Attraverso questa massiccia raccolta di dati sarebbero stati inviati messaggi pubblicitari mirati per ampliare gli introiti. Il popolare motore di ricerca, dunque, avrebbe violato le norme del Children’s Online Privacy Protection Act (la cui sigla ufficiale è Coppa). Si tratta di una sanzione record per questo tipo di condanne, e da Mountain View avrebbero già siglato un accordo per versare 136 milioni alla FTC e i restanti 34 alla Procura di New York.

La portata della sentenza si può facilmente comprendere se messa a confronto con quanto è accaduto sempre quest’anno a TikTok. La piattaforma di videosharing, sempre per una questione di violazione della privacy degli iscritti minorenni, ha dovuto pagare una sanzione pari a 5,7 milioni di dollari. La punizione esemplare comminata a Google non ha mancato di scatenare polemiche: diverse associazioni di consumatori e di tutela dei minori, infatti, ritengono che la cifra sia comunque piuttosto bassa considerando non solo gli introiti che la società statunitense si è assicurata in questi mesi, ma anche le dimensioni e il valore della multinazionale stessa.

Google-YouTube: i motivi della sanzione record.

Inoltre sembra che anche all’interno della FTC il dibattito sia stato piuttosto serrato, difatti non è un caso se, a fronte di cinque voti totali, la maggioranza è stata appena di tre favorevoli a quel tipo di multa contro due contrari.

Google corre ai ripari: maggiore tutela su YouTube

L’azienda californiana si è anche accordata con le autorità per attuare una serie di interventi volti ad evitare che si possano ripetere queste raccolte dati nei confronti dei minorenni. Da oggi, infatti, verrà richiesto agli utenti di YouTube che pubblicano materiale e contenuti dedicati ai più piccoli di esplicitarlo, così sarà più facile bloccare sponsorizzazioni mirate proprio ad un pubblico giovanissimo.

Al contempo, la piattaforma di contenuti video dovrà chiedere il consenso ai genitori degli utenti minorenni al trattamento di qualsiasi informazione personale, così come di nome o immagini. Bisogna sottolineare, ad ogni modo, che queste sono delle forme di tutela già ampiamente contemplate dalla normativa Coppa.

YouTube: nuove regole da Google.

Durante il dibattimento alla presenza delle istituzioni, i responsabili di YouTube avevano affermato che non avrebbero dovuto seguire alcuna regola sulla privacy perché non avrebbero avuto degli iscritti di età inferiore ai 13 anni. In realtà gli inquirenti hanno appurato che non era proprio così, perché sembra che la piattaforma proponesse i suoi servizi ad alcuni inserzionisti come molto ambiti dai più piccoli, garantendosi così un ampio giro di affari.

La sanzione comminata a Google dimostra come, di recente, gli Stati Uniti abbiano deciso di impegnarsi a fondo nell’impedire violazioni della privacy online da parte dei colossi del web. Su questo punto, si può dire che si sta intervenendo in ritardo rispetto a quanto già fatto dall’Unione Europea in questi anni. Ricordiamo che già nel mese di luglio la FTC americana, dopo una lunga trattativa con Facebook, aveva stabilito che il social network pagasse una multa da 5 miliardi di dollari per numerose e ripetute violazioni dei dati privati emerse durante lo scandalo di Cambridge Analytica.

Stangata per Google: multa UE

Intanto non si esclude che l’azienda di Mountain View possa avere prossimamente altri problemi. Infatti l’autorità irlandese che si occupa di controllare la gestione dei dati e le attività del motore di ricerca in Europa, starebbe effettuando degli accertamenti dopo aver ricevuto la segnalazione di un piccolo concorrente della multinazionale statunitense, il browser Brawe, il quale ritiene che Google stia ricorrendo a delle pagine web opportunamente mascherate per immagazzinare e girare ai clienti informazioni personali, non rispettando dunque i principi di trasparenza e consenso. Quest’indiscrezione è stata lanciata di recente dal Financial Times.

Patrizia Gallina
Patrizia Gallina
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria. Conosciuta come scrittrice, attrice, cantante e modella, è nata nella città di Genova. Ha conseguito la laurea in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Genova. Coltivo da sempre la mia passione per l'arte, la fotografia, la moda, il giornalismo e il calcio.

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