sabato, Maggio 11, 2024

Mohamed Bouazizi: l’uomo che ha innescato la primavera araba

Ali ricorda con affetto suo cugino Mohamed Bouazizi, l’uomo che incendio il mondo arabo. Ebbe il coraggio, durante la primavera araba, di prendere per mano popoli asfissiati dai regimi e far sentire la voce della libertà. È considerato un eroe? Caro Ali per molti lo è, per altri sai bene in che regime mentale vivono. Ricorda il cugino con affetto:

Mohamed Bouazizi: eroe o martire?

Gli volevo molto bene”, dice. “Era una brava persona. Il suo unico problema era che si arrabbiava rapidamente e non vedeva più la ragione. Quando Mohamed era più giovane, la gente lo chiamava Basbous, che Ali traduce come qualcuno che scherza. Mohamed Bouazizi era un ragazzo divertente che rideva molto. Ma negli ultimi anni della sua vita, aveva perso il senso dell’umorismo a causa dello stress quotidiano che sperimentava“.

Una vita difficile

Il padre di Mohamed ha lavorato in Libia, ma è morto di insufficienza cardiaca quando suo figlio aveva solo tre anni. Così, fin dalla tenera età, Mohamed ha sostenuto sua madre e sei fratelli. Ogni giorno, a mezzanotte, portava il suo carrello al mercato per acquistare frutta e verdura, che avrebbe venduto dal mattino presto fino alla sera. Poi tornava a casa a dormire qualche ora, e poi ripeteva la stessa routine più e più volte. Era sempre occupato con il lavoro“.

Mohamed e quella maledetta mattina

La mattina del 17 dicembre 2010, la polizia aveva confiscato la bilancia di Mohamed perché lavorava come venditore ambulante senza permesso. È andato a sporgere denuncia presso il governatore del palazzo del governo provinciale a Sidi Bouzid, ma si è rifiutato di vederlo. Mohamed Bouazizi in un atto di pura disperazione e protesta, si è dato fuoco per strada. Nessuno voleva ascoltarlo. Se fossi stato lì con lui quel giorno, sarei sicuramente intervenuto. Avrei trovato un modo per vedere il governatore, con la forza se necessario. Ma io non c’ero“. Ali fa una pausa, mentre guarda emozionato il collega della Reuters, piange mentre cerca di ricordare ancora.

Mohamed Bouazizi aveva già confessato la sua stanchezza

Lascia che ti dica una cosa che non ho ancora detto a nessuno. Nostro cugino, Lasaad, mi ha raccontato di una conversazione con Mohamed. Gli disse di essere stufo e stanco. La corruzione all’interno della polizia e tra gli ufficiali del governo era comune. La polizia ha sempre molestato Mohamed, dice Ali. Poiché lavorava illegalmente, gli hanno chiesto tangenti. O doveva dare loro dei soldi, parte di tutto quello che aveva guadagnato quel giorno, oppure gli avrebbero confiscato la bilancia o la sua merce: la frutta e la verdura che vendeva“. Il suo gesto finale innescò quella scintilla nelle coscienze arabe e quindi: la rivolta.

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