domenica, Maggio 5, 2024

Mazzalùa, in vendita lo ‘champagne’ analcolico

Arriva sulle tavole lo ‘champagne’ analcolico Mazzalùa, prodotto con l’aceto in Friuli, al confine con la Slovenia, distribuito in Italia da Domori. Andiamo a scoprire come nasce l’idea e la sua realizzazione.

Cos’è Mazzalùa

Mazzalùa, in vendita lo ‘champagne’ analcolico. Prodotto con l’aceto friuliano invecchiato mezzo secolo, nasce sul Collio Mazzalùa. Si tratta di uno dei territori vinicoli maggiormente predisposti e anche prestigiosi del Nord Est.

Il Mazzalùa è distribuito da Domori, uno dei marchi di alto livello inclusi nel Polo del Gusto creato da Riccardo Illy.

I produttori utilizzano l’espressione “alcohol free sparkling” riferendosi alla bevanda e hanno rilasciato dichiarazioni affermando che il nome del Mazzalùa è scelto in quanto antico nome del territorio di Ceglo, in Slovenia, dove si trova l’azienda Movia dei Kristancic.

Come nasce?

Infatti, a crearlo è stata l’azienda Poska 1820, costituita da quattro soci. Due provenienti appunto dall’azienda vinicola Kristancic, uno specializzato in aceti e l’altro è Rossana Bettini, giornalista enogastronomica ed imprenditrice, moglie di Riccardo Illy.

Mosto d’uva e aceto di vino naturale invecchiato sono gli ingredienti per la creazione del Mazzalùa. Si tratta di una ricetta che si ispira ai tempi dei Romani, quando si era soliti bere una bevanda a base di acqua e aceto come digestivo e rinfrescante. Per Mazzalùa non ci sono conservanti, spezie o aromi, ma solo pochissima anidride carbonica. Si ottiene una bevanda frizzante, dolce e senza alcol, presentata in maniera elegante con una bottiglia bombata, gabbietta e tappo a fungo.

Il processo produttivo

Per ottenere Mazzalùa, vengono utilizzati aceti naturali vecchi di venticinque o anche cinquant’anni. Sono aceti che nascono per diventare grandi vini e che i produttori rendono mosto d’uva.

L’aceto è quello che si ottiene con determinate condizioni di temperatura e di ossigenazione, quando un vino è attaccato da batteri che trasformano l’alcool, appunto, in aceto.

Per avere l’aceto naturale, senza aggiunta di batteri selezionati e senza inserimento di altri aceti già formati, occorrono periodi molto lunghi. Ed è ciò che avviene con l’aceto utilizzato per Mazzaluà.

Così realizzato, è pronto anche per la richiesta da parte dei mercati esteri. Infatti, ad essere invecchiati sono gli aceti situati proprio per l’invecchiamento su una collina a cavallo tra il collio di Gorizia e quello della Slovenia. Esiste una grande domanda dagli Stati Uniti e dall’Oriente, che sono Paesi c’è una grande richiesta dei prodotti senza alcool. Sia per motivi religiosi che culturali. Come pure per motivi di salute e di gusto.

Dunque, si può preferire questa alternativa alle bollicine di vino, spumanti e champagne. E che sia gradevole assaporare e riceverne la stessa soddisfazione come di un prodotto alcolico.

Quando arriva Mazzalùa?

Dal 20 gennaio 2024 in vendita l’analcolico Mazzalùa, prodotto interamente Italia, realizzato non dal vino dealcolato, ma dall’aceto naturale.

E’ distribuito da Domori, uno dei marchi d’eccellenza, riuniti nel ‘Polo del Gusto’ di Riccardo Illy. Si tratta proprio del gruppo che in Italia distribuisce “Barons de Rothschild”, uno dei marchi più prestigiosi dello champagne. Considerato un prodotto di fascia alta, che è venduto tra i 20 e i 24 euro.

I produttori ci tengono a ricordare che le bottiglie di Mazzalùa hanno due anni di scadenza. Ma raccomandano anche di non chiamarlo ‘champagne’.

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Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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