Matteo Piantedosi nel poster di Laika

La street artist considera inadeguate le soluzioni adottate dal Ministro dell'Interno per gestire a situazione migranti a Catania

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Matteo Piantedosi
"Piantedosi, carico residuale", l'opera di Laika

La notte tra il 10 l’11 novembre, in via Urbana all’angolo con via Agostino Depretis, a pochi passi dal Viminale, è apparsa un’altra opera della Street Artist Laika. Il poster raffigura il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in uno scatolone di carichi residuali. Con un lavoro, dal taglio ironico, l’artista si scaglia contro all’esponente di Governo per le sue affermazioni sui migranti bloccati sulle navi delle ONG al porto di Catania.


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Perché Laika polemizza col Ministro Matteo Piantedosi?

Il lavoro della street artist si intitola Piantedosi, carico residuale. “È inaccettabile che un Ministro della Repubblica tratti degli esseri umani come se fossero merce. È un insulto a tutti gli uomini, le donne e i bambini che nel nostro mare hanno perso la vita. L’ultimo era un neonato di 20 giorni“. Così ha commentato Laika.

Le parole di Matteo Piantedosi

Il Presidente del Viminale ha selezionato i migranti di Geo Barents e Humanity 1, permettendo solo ai soggetti vulnerabili e ai minori di scendere dalle navi a Catania. Gli altri, definiti carico residuale sono bloccati a bordo per la situazione sanitaria: infatti sono rilevati casi di scabbia. La decisione viola le Leggi della Commissione europea e di ONU. Inoltre, ha chiesto che siano gli scali di bandiera delle Organizzazioni non governative a accogliere i libanesi, quindi che le barche facciano rotta a Marsiglia.

Il Governo italiano e i migranti

L’artista esprime la propria opinione sulle ultime decisioni del Ministero dell’Interno. “L’atteggiamento che il Governo ha assunto nei confronti dei migranti non mi stupisce: era nel programma elettorale. Si stanno accanendo contro poche centinaia di disperati che rischiano la vita per fuggire da condizioni di povertà, guerra e mancanza di diritti umani, per sperare in un futuro migliore. I nostri politici dovrebbero andare a vedere le condizioni delle carceri libiche prima di prendere certe decisioni INUMANE. Siamo stati impeccabili nell’accogliere più di 60.000 migranti ucraini che fuggivano dalla guerra. Queste persone cosa hanno in meno? La mia battaglia per porti e confini aperti non è iniziata oggi. Purtroppo non è un problema della legislatura, ma tutti sappiamo che in futuro sarà sempre più dura lottare per tutelare la propria dignità“.