domenica, Aprile 28, 2024

L’Ungheria licenzia il direttore del museo per i contenuti LGBT+ della mostra World Press Photo

Il ministro della Cultura ungherese ha licenziato il direttore del Museo nazionale ungherese di Budapest, accusandolo di non aver rispettato una legge controversa che vieta di mostrare contenuti LGBTQ+ ai minori.

Il licenziamento di Laszlo L Simon, divenuto direttore del museo per un mandato quinquennale nel 2021, fa seguito alla decisione del governo ungherese di stabilire, a fine ottobre, che cinque foto esposte alla prestigiosa mostra World Press Photo violavano la legge che limita l’accesso dei bambini a contenuti che ritraggono l’omosessualità o il cambiamento di genere.

Il museo ha quindi pubblicato un avviso sul suo sito web e all’ingresso della mostra World Press Photo – che mette in mostra le eccellenze del fotogiornalismo – che la collezione era riservata ai visitatori maggiorenni.

Lunedì, scrivendo sulla sua pagina Facebook, Simon – membro del partito ungherese Fidesz al governo ed ex segretario di Stato del ministero della Cultura – ha affermato che né lui né il museo hanno deliberatamente violato la legge ungherese sulla “protezione dei minori” del 2021.

“Prendo atto della decisione, ma non posso accettarla”, ha scritto. “Come padre di quattro figli e nonno, rifiuto fermamente l’idea che i nostri figli debbano essere protetti da me o dall’istituzione che dirigo”.

Le foto in questione documentano una comunità di anziani LGBTQ+ nelle Filippine che condividono una casa da decenni e si prendono cura l’uno dell’altro durante l’invecchiamento. Le foto mostrano alcuni membri della comunità travestiti e truccati.

Il governo ungherese, guidato dal primo ministro nazionalista Viktor Orbán, ha limitato la disponibilità di materiali che “promuovono” o raffigurano l’omosessualità per i minori nei media, tra cui televisione, film, pubblicità e letteratura.

Sebbene il governo insista sul fatto che la legge sia stata concepita per isolare i bambini da quella che definisce propaganda sessuale, essa ha provocato azioni legali da parte di 15 Paesi dell’Unione Europea, con il presidente della Commissione Ursula von der Leyen che l’ha definita “una vergogna”.

In un comunicato, il Ministero della Cultura ha scritto che Simon è stato licenziato per non aver rispettato la legge e “per aver tenuto una condotta che gli ha reso impossibile continuare il suo lavoro”.

Il Ministero della Cultura ungherese non ha risposto a una richiesta di commento.

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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