Luigi Di Maio – pentito per esultanza al balcone

In un’intervista al Fatto Quotidiano, il ministro degli Esteri ha detto di non essere fiero dell’esultanza al balcone di qualche anno fa

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Luigi Di Maio

Nel settembre 2018, Luigi Di Maio e altri esponenti del Movimento 5 Stelle avevano esultato al balcone di Palazzo Chigi dopo l’approvazione dello stanziamento di fondi per il triennio successivo da parte di Conte. Ora, però, il ministro Di Maio ha raccontato al Fatto Quotidiano di non andare fiero di ciò che ha fatto tre anni fa. “Un uomo delle istituzioni non lo fa”, ha detto.

Cosa riguardava l’esultanza dei M5S?

“Un uomo delle istituzioni non lo fa”. Sono queste le parole dell’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio in merito ad un’azione della quale sembra essersi pentito. Nel settembre 2018, Di Maio e diversi importanti esponenti del Movimento 5 Stelle si erano affacciati al balcone di Palazzo Chigi, esultando. Conte aveva appena approvato lo stanziamento di nuovi fondi per il triennio successivo, dove era compreso anche il reddito di cittadinanza. All’epoca dei fatti erano numerosi i sostenitori del partito che si erano riuniti davanti alla piazza di Palazzo Chigi dopo la discussione sul DEF. Di Maio e gli altri esponenti del movimento si erano quindi affacciati. Di Maio in particolare aveva gridato più volte: “Ce l’abbiamo fatta”.

Luigi Di Maio è pentito della sua esultanza al balcone nel 2018?

Ora, a distanza di quasi due anni e mezzo, sembra proprio che il ministro si sia pentito e abbia deciso di scusarsi pubblicamente per la sua reazione all’approvazione del reddito di cittadinanza, ritenuta dallo stesso Di Maio poco professionale. Nel corso di un’intervista al Fatto Quotidiano, Luigi Di Maio ha dichiarato di essersi pentito del suo atteggiamento eccessivo. Ha affermato: “Sinceramente, quando ho fatto quella cosa al balcone…Non ne vado fiero, ti dico la verità. Da uomo delle istituzioni, dopo tanti anni, ti dico, stare sul balcone e dire quella cosa…al di là che era una battaglia importante, era il reddito di cittadinanza: era una cosa che aspettavamo da anni e l’avevamo ottenuta. Secondo me, un uomo delle istituzioni non lo fa”.

Il ministro degli Esteri si è più volte riferito nel corso dell’intervista alla sua posizione quale uomo delle istituzioni. Sono molti i critici e i commentatori che hanno fatto notare che Luigi Di Maio ha intenzione di allontanarsi gradualmente dall’atteggiamento dei primi anni della sua carriera nel Movimento 5 Stelle, spesso etichettato come populista.


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