domenica, Maggio 5, 2024

Lo ius soli: sappiamo realmente di cosa si tratta?

Lo ius soli: Enrico Letta rilancia la battaglia e divide il mondo politico tra pro e contro, con la Lega di Matteo Salvini che ha già bocciato senza mezzi termini un’eventuale proposta in questo senso. Ma sappiamo realmente cosa è? Vediamo insieme di che cosa si tratta.

Cosa è lo ius soli?

Lo ius soli per molti è il tassello mancante nel quadro normativo che regola i diritti fondamentali dei cittadini in Italia. Ma è anche stato anche uno dei temi politici che più ha generato ha accese discussioni.


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Cosa dice oggi la legge

Oggi per diventare cittadini italiani si fa riferimento alla legge 91 del 1992 che si basa principalmente sullo “ius sanguinis”. In poche parole: un bambino è legalmente italiano se almeno uno dei genitori è italiano, mentre un bambino nato da genitori stranieri per diventare legalmente italiano deve aspettare il compimento dei 18 anni.

Residenza continua

Dopo dieci anni di residenza in Italia può essere richiesto lo “status civitatis” qualora uno straniero dimostri: un sufficiente reddito di sostentamento, nessuna condanna penale pendente e privo di impedimenti per la sicurezza della Repubblica. Per uno straniero con cittadinanza europea, la permanenza ininterrotta nel nostro Paese si riduce a quattro anni.

Matrimonio

Un’altra strada è lo “iure matrimonii”, sposando appunto un cittadino italiano, dopo due anni di residenza legale in Italia o dopo tre anni di matrimonio se residenti all’estero (termini ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi), a condizione di assenza di precedenti penali. Una fattispecie, questa, riconosciuta dal prefetto della provincia di residenza della persona che ne fa richiesta.

A che punto siamo

Approvato alla Camera nel 2015, il ddl 2092 di iniziativa popolare è fermo al Senato in attesa di approvazione. E’ rimasta bloccata per un anno e mezzo nella commissione affari costituzionali di palazzo Madama perché l’opposizione, in particolar modo la Lega nord, ha presentato decine di emendamenti. La legge è sostenuta dal Partito Democratico, mentre sono contrarie le principali forze di opposizione: Forza Italia e Lega Nord. Il Movimento 5 Stelle ha deciso di astenersi, come già aveva fatto alla Camera.

Cosa cambierebbe se passasse?

La legge in discussione al Senato introduce due nuovi diritti soggetti al rispetto di certe condizioni:

  • Ius soli temperato: un figlio di stranieri può ottenere il diritto alla cittadinanza se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia con diritto di soggiorno illimitato o permesso di soggiorno della Ue
  • Ius culturae: possono chiedere la cittadinanza i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano superato almeno un ciclo scolastico.

Quanto ai genitori, il diritto di “soggiorno permanente” verrà riconosciuto a chi abbia soggiornato legalmente in via continuativa per almeno 5 anni in Italia. Inoltre, sono necessari altri tre requisiti per gli extracomunitari: alloggio idoneo a termini di legge, superamento di un test di conoscenza della lingua italiana e reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale. Per ovvi motivi, da questo permesso sono esclusi gli stranieri pericolosi per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.

Alcune delle cose che non possono fare, oggi, i minori stranieri nati in Italia

I figli di genitori immigrati, anche se nati in Italia, sono considerati stranieri nel Paese in cui sono cresciuti. Un controsenso totale, no? La componente del benessere psico-fisico del ragazzo/a, rispetto all’integrazione con i coetanei, viene a mancare. Vediamo cosa non possono fare chi è nato in Italia da genitori immigrati:

  • I ragazzi nati in Italia, da genitori stranieri o arrivati in Italia da piccolissimi, rischiano di dipendere fino ai 18 anni dal permesso di soggiorno dei genitori. Se il permesso scade o se i genitori perdono il lavoro diventano automaticamente “irregolari”
  • Finché non si raggiunge il 18° anno di età, alcuni ragazzi non possono iscriversi a campionati sportivi in cui esistono limitazioni per i giocatori stranieri in rosa. La legge permette ai minori stranieri di fare sport, ma non dà la possibilità di essere inseriti nelle selezioni nazionali, per le quali è necessario avere la cittadinanza
  • Ogni viaggio all’estero deve essere preceduto dalla verifica se sia necessario o meno il passaporto italiano o un visto
  • Se non si è cittadini italiani non si può votare e candidarsi, ma nemmeno partecipare a numerosi concorsi pubblici.

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