La Spagna è destinata a grandi cambiamenti economici e sociali se i conservatori vincono le elezioni

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Spagna alle elezioni locali: un test per Sanchez

I cittadini spagnoli si recheranno alle urne domenica, mentre il primo ministro socialista Pedro Sanchez cerca di mantenere il potere.

A pochi giorni dalle elezioni in Spagna, la campagna elettorale si è intensificata, ma i sondaggi continuano a indicare un cambio di governo.

Allo stato attuale, il leader del Partito Popolare (PP), Alberto Núñez Feijoo, è destinato a diventare il nuovo primo ministro, anche se, probabilmente, con il sostegno del partito di estrema destra Vox, cosa che non è mai accaduta da quando è iniziata la democrazia spagnola dopo la fine della dittatura militare negli anni Settanta.

Esperti e commentatori politici stanno già speculando sui numerosi cambiamenti che potrebbe apportare al Paese.

Durante la campagna elettorale non è stata discussa quasi nessuna proposta economica, ma c’è un ampio consenso sul fatto che se ci sarà un cambio di governo, questo si rifletterà sull’economia.

“L’opposizione è molto critica nei confronti dell’aumento delle tasse negli ultimi anni, anche a causa dell’incremento della spesa pensionistica dovuto alla recente riforma”, ha dichiarato a Euronews Marcel Jansen, ricercatore presso il thinktank FEDEA di Madrid.

“Credo che il PP intenda ridurre l’aumento della spesa e anche le tasse. La cosa importante è che se si vogliono ridurre le tasse in Spagna si devono quasi direttamente tagliare le spese e dopo un decennio di austerità in Spagna, tagliare significa davvero toccare l’osso”.

Il governo che entrerà in carica avrà anche un’altra sfida, quella di ridurre sia il debito spagnolo, che supera di poco il 112% del PIL, sia il deficit, cioè la differenza tra entrate e uscite, attualmente al 4,8%.

Anche a livello sociale ci saranno alcuni cambiamenti degni di nota. Una delle leggi più colpite potrebbe essere la cosiddetta legge sui trans.

La legge depatologizza il cambio di sesso, in linea con il parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e permette di farlo a partire dai 16 anni senza alcun esame medico.

È stata approvata lo scorso febbraio e il PP ha promesso di abrogarla.

Uge Sangil, presidente della Federazione statale di lesbiche, gay, trans e bisessuali (FELGBT), ha dichiarato a Euronews che si tratta di una grande preoccupazione per la comunità LGBTQI.

“Torneremmo a essere patologizzati. Torneremmo a essere subordinati a certificati medici, a essere istruiti, a non poter nemmeno scegliere se prendere gli ormoni”, ha detto Sangil.

“Faremmo un gigantesco passo indietro. In questo momento, con la legge che abbiamo approvato, le persone trans possono cambiare nome e sesso senza doversi sottoporre a operazioni o ormoni”.

Domenica la Spagna potrebbe conoscere il nuovo colore del suo governo, anche se non si esclude nulla, comprese settimane di negoziati di coalizione o addirittura una ripetizione delle elezioni, come nel 2019.