sabato, Luglio 27, 2024

La leggenda di Azzurrina, il più famoso fantasma d’Italia

Nel piccolo paese di Montebello di Torriana, in provincia di Rimini, sorge un antico castello medievale, quotidianamente visitato da numerosi turisti. La storia del castello è indissolubilmente legata alla leggenda di Azzurrina, probabilmente il più celebre fantasma d’Italia.

Ma chi era Azzurrina, e perché molti credono che la sua presenza infesti ancora oggi la fortezza di Montebello? Scopriamolo insieme.

Guendalina Malatesta

Il vero nome di Azzurrina era Guendalina Malatesta. Vissuta nel XII secolo, Guendalina era la giovanissima figlia di Ugolinuccio di Montebello, feudatario del luogo e padrone del castello. Una bambina abbiente, dunque, e molto amata.

Tuttavia, Guendalina non era una bimba fortunata: era nata albina, una sventura terribile per quell’epoca, in cui si credeva che le persone albine praticassero la stregoneria o che fossero addirittura figlie del demonio. Per proteggere la figlia dalla superstizione, la madre di Guendalina le tingeva i capelli con pigmenti di origine vegetale, che però avevano il solo risultato di conferire alla chioma della bambina un colore azzurrognolo. Per questo, e per i suoi grandi occhi celesti, la piccola si guadagnò il soprannome di Azzurrina.

La leggenda di Azzurrina
La suggestiva rocca di Montebello dove, secondo la leggenda, visse e morì Guendalina Malatesta.

La scomparsa di Azzurrina

Si narra che Azzurrina visse la sua breve vita senza mai lasciare il castello, perennemente sorvegliata a vista da due fidate guardie del padre, i cui nomi erano Ruggero e Domenico. Era questo l’unico modo per proteggere la piccola dai pregiudizi di coloro che l’avrebbero additata come strega, e forse addirittura uccisa.

Il 21 giugno 1375, giorno del solstizio d’estate, la bambina giocava, sola come sempre, tra le mura del castello. Fuori infuriava un violento temporale. Ad un tratto, la palla di pezza con cui Guendalina stava giocando rotolò giù per le scale che conducevano alla ghiacciaia, nei sotterranei dell’edificio. La bimba la inseguì e, poco dopo, le guardie che la sorvegliavano udirono un urlo straziante. I due si precipitarono in soccorso della padroncina, ma non trovarono traccia né di lei, né della sua palla. Azzurrina era scomparsa nel nulla. Nemmeno il suo corpo fu mai più ritrovato.

La voce del fantasma

La leggenda di Azzurrina sostiene che, ogni cinque anni (l’età che aveva Guendalina il giorno della sua scomparsa), il 21 giugno, sia possibile ascoltare la voce del suo fantasma. Esistono persino alcune registrazioni, effettuate all’interno del castello da esperti ed appassionati di paranormale. Sui nastri, si sentono chiaramente i rumori di un temporale in sottofondo, e poi la voce di una bimba molto piccola che piange e invoca la mamma.

Se un fantasma esiste, probabilmente è tutt’altro che spaventoso. La vocetta infantile di Azzurrina suscita in chi l’ascolta compassione e tristezza, piuttosto che paura.

Leggenda o realtà?

Non è possibile stabilire con certezza se la storia di Azzurrina sia soltanto una leggenda o se abbia almeno un fondo di verità. Quel che è certo è che il suo fantasma attira ogni anno, specialmente nella stagione estiva, numerosi turisti, per lo più curiosi e appassionati del paranormale. È perfino possibile effettuare una visita guidata al castello nelle ore notturne.

Fantasma o no, l’atmosfera che si respira tra quelle mura, durante la notte, è indubbiamente molto particolare. Alcuni visitatori riferiscono di essersi sentiti male durante la visita, accusano mancamenti, brividi di freddo, oppure raccontano di aver avvertito un senso di angoscia, di oppressione. Possibile che si tratti di semplice suggestione?

Gli altri fantasmi di Montebello

Quello di Azzurrina non è tuttavia l’unico spettro che infesterebbe la rocca di Montebello. La fortezza custodisce altri, terrificanti misteri, come la minuscola cella dove venivano rinchiusi e torturati i prigionieri, o la cassapanca sulla quale, si racconta, le donne gravide di figli indesiderati venivano legate e lasciate morire, al momento del parto. Durante le visite al castello, le guide sconsigliano sempre caldamente ai curiosi di toccare quest’ultimo, raccapricciante oggetto. Forse, questo divieto fa parte di un’elaborata messinscena realizzata per stuzzicare ancor di più la curiosità dei visitatori amanti del brivido. O forse no.

Quel che è certo è che chiunque sia attratto dal paranormale e dal mistero non può non conoscere la leggenda di Azzurrina, e troverà, presso la rocca di Montebello, pane per i propri denti. La visita notturna al castello è irrinunciabile per chiunque desideri provare un brivido lungo la schiena. Specialmente se si pensa che il 2020 è proprio uno di quegli anni in cui, il giorno del solstizio d’estate, la piccola, sfortunata Azzurrina farà sentire con più forza la propria voce.

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