La Francia sta vietando i fuochi d’artificio in vista della sua più importante festa nazionale, dopo che le persone li hanno usati per sparare contro le forze dell’ordine durante una recente ondata di disordini civili scatenati dall’uccisione di un adolescente da parte della polizia il mese scorso.
In un decreto pubblicato domenica, il governo francese ha annunciato che limiterà la vendita e il possesso di “articoli pirotecnici e fuochi d’artificio” fino al 15 luglio per prevenire “gravi disordini all’ordine pubblico”, come riporta la BBC. Il Paese celebra il 14 luglio la Giornata della Bastiglia, che ricorda la rivoluzione del 1789.
Il divieto arriva dopo che i fuochi d’artificio “sono diventati l’arma principale dei rivoltosi” durante i giorni di disordini scatenati dall’uccisione da parte della polizia di un diciassettenne fuori Parigi, ha riferito Le Monde. Tuttavia, non è chiaro se il divieto di vendita legale avrà un impatto sull’offerta, poiché il giornale ha osservato che molti manifestanti hanno finora ordinato i loro fuochi d’artificio da venditori sui social media.
L’uccisione da parte della polizia ha portato in superficie il risentimento che da tempo serpeggia tra le minoranze del Paese nei confronti delle autorità francesi. I manifestanti lamentano un razzismo sistemico e la mancanza di diritti economici. La polizia ha sparato e ucciso l’adolescente, di origine nordafricana, durante un blocco del traffico.
Inizialmente la polizia ha dichiarato di aver sparato per autodifesa, ma questa affermazione sembra essere contraddetta da un video dell’incidente. Un agente è stato arrestato con l’accusa di omicidio.
Il divieto temporaneo dei fuochi d’artificio arriva dopo che il 5 luglio i legislatori francesi hanno approvato una misura che aumenta la capacità delle autorità di rintracciare i sospetti criminali utilizzando i loro telefoni. Fa seguito anche a un suggerimento ampiamente criticato del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui il governo potrebbe avere bisogno di maggiore autorità per regolare e persino bloccare i social media durante le proteste.
