Partiamo dalla fine: si spegnava a Torino il 6 giugno 1861 Camillo Benso, conte di Cavour.
Politico, patriota e imprenditore italiano di spiccato senso economico, comincia ad emergere da un settore distante dalla politica: l’agricoltura.
Costretto dal padre ad abbandonare la vita brillante di Torino per seguire le proprietà rurali nella zona di Grinzane, il giovane Camillo ben presto si appassiona alla coltivazione della vite, finendo con il produrre vino di ottima qualità .
La zona, infatti, è oggi nota per marchi di livello, quali Barolo, Barbaresco, Nebbiolo.
Ma poi la politica ebbe il sopravvento e Cavour divenne uno dei principali esponenti del Risorgimento italiano, promuovendo idee liberali, anticlericali, e un’economia impostata sul libero scambio.
In politica estera sviluppò i legami con la Francia, che valsero al Regno di Sardegna l’espansione verso la Lombardia.
Non solo, riuscì a gestire gli eventi del periodo che, uniti all’impresa dei Mille, valsero la nascita del Regno d’Italia.
Considerava che il progresso del Paese dovesse passare dallo sviluppo della linea ferroviaria, capace di garantire collegamenti tra le diverse zone per meglio sviluppare i commerci e la produzione industriale.
Vista la sua esperienza in campo agricolo e le idee liberali, nel 1850 fu nominato Ministro dell’Agricoltura e del Commercio.
L’anno seguente avviò una politica di ampio liberismo europeo, con accordi doganali con Gran Bretagna e Belgio, in un’ottica davvero moderna per l’epoca, e forse non solo.
Per la sua abilità diplomatica, ottenne anche il Ministero delle Finanze che gestì con grande maestrìa.
In un momento, infatti, in cui il Regno di Sardegna versava in gravi difficoltà economiche, il Conte ottenne un prestito dal Regno Unito che garantì una boccata di ossigeno salutare.
Infatti, il governo fece così grandi investimenti nel settore delle ferrovie, grazie anche ad una riforma del sistema fiscale e giudiziario.
Insomma, un uomo di grandi vedute, un politico che probabilmente ancora oggi sarebbe al passo con i tempi e in grado di dare la sua idea di Europa in un vero senso di unione tra cittadini di tutti gli Stati e di politiche condivise.
