sabato, Luglio 27, 2024

La colletta alimentare 2020 si farà a distanza

Quest’anno, la colletta alimentare 2020 si farà a distanza. La scelta è stata presa in rispetto delle normative sanitarie. Non ci sarà la solita raccolta del cibo, ma è stata introdotta una card in cui è possibile caricare l’importo necessario a comprare gli alimenti. La pandemia non è riuscita a fermare gentilezza e solidarietà, che si diffondono come ogni anno in tutto il nostro paese.

Come sarà la colletta alimentare 2020?

Come abbiamo accennato, non è possibile svolgere la raccolta annuale come abbiamo sempre fatto. Tuttavia, la solidarietà non si arrende e scavalca i muri del distanziamento sociale utilizzando una card apposita. Da vent’anni, la colletta alimentare raccoglie gli alimenti dal supermercato e li offre ai più poveri. Tuttavia, il passaggio del cibo da mano a mano sarebbe stato troppo rischioso con il virus in circolazione. Questo però non è un problema, si potranno acquistare delle card virtuali da 2,5 e 10 euro. Le carte saranno poi convertite in cibo. L’iniziativa andrà avanti dal 21 novembre all’8 dicembre. Le strutture che ne usufruiranno sono circa 8 mila, sparse per tutta Italia. Grazie a questo progetto, potranno mangiare più di due milioni di persone.

La povertà in Italia

Secondo lo studio di Coldiretti, la po0vertà in Italia è aumentata del 40%. 4 milioni di persone dovranno chiedere aiuto per il cibo durante le prossime festività natalizie. Purtroppo, la pandemia ha contribuito ad aumentare ancora di più le disuguaglianze sociali ed economiche. Molte persone hanno perso il lavoro durante il blocco dei licenziamenti, quelli che non avevano un lavoro stabile soprattutto. Le persone che sono rimaste a casa dal lavoro fanno davvero fatica a reinserirsi in un mercato del lavoro che ora è inerme. Anche la povertà alimentare è aumentata e le associazioni che si occupano di aiuto alimentare hanno ricevuto molte richieste in più. Le disuguaglianze iniziano fin dalla scuola, ed oggi questo è vero più che mai. Secondo il Miur il 30% dei ragazzi non si è collegato durante la prima DAD. Questi sono per la maggior parte studenti che non hanno i materiali e gli strumenti per poter seguire a distanza. Questo è il momento di abbattere l’individualismo, di andare oltre le chiamate di Zoom, di provare a riallacciare dei veri rapporti sociali e di solidarietà.

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