Un nuovo rapporto afferma che la Cina controlla la maggior parte dei porti all’estero. Nel rapporto si legge che la Cina opera o possiede almeno un porto in ogni continente tranne l’Antartide.
La Cina controlla la maggior parte dei porti nel mondo
Un rapporto pubblicato da Council on Foreign Relations (CFR) afferma che la Cina ha costruito una rete globale di porti commerciali all’estero che aiuta Pechino a esercitare il potere economico e ad espandere le attività navali. Nel 2013, il presidente cinese Xi Jinping ha annunciato per la prima volta un piano per la Via della Seta marittima del 21° secolo come parte della sua ambiziosa iniziativa Belt and Road per potenziare la connettività globale e l’accesso della Cina ai mercati esteri poiché circa il 95% del commercio internazionale cinese viene condotto attraverso rotte marittime.
Dieci anni dopo, le entità cinesi hanno acquisito partecipazioni azionarie o operative in 101 progetti portuali in tutto il mondo, 92 dei quali sono attivi. Pechino ha firmato 70 accordi marittimi bilaterali e regionali con 66 paesi e regioni. Dei 92 progetti attivi, 13 hanno una grande proprietà cinese. Dieci di essi dispongono di infrastrutture adeguate a futuri usi militari. Alcuni progetti con potenziale a duplice uso in cui la Cina possiede una quota di maggioranza si trovano in Myanmar, Sri Lanka, Perù e Brasile. “La Cina opera o possiede almeno un porto in ogni continente tranne l’Antartide”, ha affermato il CFR. “I massicci investimenti della Cina nei porti più collegati del mondo evidenziano la sua forte influenza sulle catene di approvvigionamento del commercio globale”, ha aggiunto il CFR.
Oltre alla rete di porti, la Cina possiede anche la più grande flotta del mondo. Secondo un recente rapporto del Pentagono, la Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) dispone attualmente di 370 navi e sottomarini .
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