sabato, Luglio 27, 2024

John Pitcairn: 1746 – il capitano dei Royal Marines

John Pitcairn è un militare scozzese del 1700. In America del Nord, il valoroso ufficiale combatte nel conflitto franco – indiano, che si conclude con il successo britannico. Nello scontro anche noto come guerra dei sette anni, alla Gran Bretagna si oppongono la Francia e numerose tribù ad essa alleate.

John Pitcairn chi è?

Il militare nasce il 28 dicembre 1722 a Dysart (Scozia). Figlio dell’ecclesiastico David Pitcairn e di Katherine Hamilton, in giovane età si unisce in matrimonio con Elizabeth Dalrymple. Nel 1746, John Pitcairn entra nei Royal Marines nella carica di tenente e aderisce alla guerra franco – indiana in Canada. Da qui, il militare consegue prima la nomina di capitano, poi di maggiore. Nel 1774, l’ufficiale scozzese arriva a Boston ed ottiene merito dalla popolazione, in quanto diviene uno degli ufficiali più ragionevoli tra gli occupanti.

Dopo un anno, Pitcairn nella Contea di Middlesex combatte nella Battaglia di Lexington, alla guida della Gran Bretagna contro la Provincia della Massachusetts Bay. Come risultato segue la vittoria delle forze ribelli, con la conseguenza della Battaglia di Bunker Hill, un capitolo del conflitto d’indipendenza americano. Tra le parti nemiche coinvolte in guerra, vi sono la Gran Bretagna contro gli Stati Uniti d’America ed alleati (Massachusetts, New Hampshire e Rhode Island). Durante il conflitto Pitcairn viene ucciso sul campo di guerra il 17 giugno 1775.

Conseguenze della Battaglia di Bunker Hill

Nella Battaglia di Bunker Hill, le forze britanniche sconfiggono gli avversari ed il successo viene pagato a caro prezzo, con la scomparsa del comandante John Pitcairn e centinaia di ufficiali. Mentre le milizie coloniali subiscono meno perdite, con l’impiego strategico di un’ottima difesa campale. Tuttavia, entrambi gli schieramenti commettono degli errori tecnici, che tramutano le sorti dello scontro. Da un lato, le milizie coloniali che agiscono in modo indipendente ed il colonnello Prescott, che attua il contrordine di fortificare Breed’s Hill.

Inoltre, non avviene un’offensiva d’artiglieria su Boston, con l’esposizione delle forze coloniali all’accerchiamento, a differenza della gestione del fronte ben studiato. La sconfitta coloniale è attribuibile anche alla disobbedienza militare di alcuni comandanti, che rimangono a Bunker Hill e non aumentano la difesa al terzo attacco avversario. A fine conflitto, la penisola di Charlestown viene conquistata dai vincitori.

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