sabato, Maggio 18, 2024

James Wood: tra scrittura e crisi del realismo

Molti sono i saggi sulla scrittura creativa. In cui si danno, in effetti, consigli sul come scrivere. Quale obiettivi darsi. Come costruire un testo coerente. Anche, però, su quali sono i metodi per migliorare il proprio stile. Tuttavia, non tutti vanno presi troppo sul serio. Alcuni rischiano, infatti, di fare danni. Di dare consigli poco consoni. Non sembrerebbe essere, però, il caso del saggio di James Wood. Che, lo scorso mese, è tornato nelle librerie italiane. Con “Come funzionano i romanzi“.

Cosa c’è da sapere su “Come funzionano i romanzi” di James Wood?

L’edizione italiana su “Come funzionano i romanzi” riprende l’ultima pubblicata in Inghilterra. Ossia, quella del 2018. A dieci anni, dunque, dalla prima edizione inglese. Qual è la differenza tra l’edizione del 2008 e quella del 2018? L’inclusione di nuovi romanzi. Che si potrebbero definire quasi sperimentali. Scritti da alcuni autori contemporanei. Quali, per esempio, Ben Lerner. Oppure Maggie Nelson. “La narrativa degli ultimi dieci anni ha trovato vigore da un’ondata di energia che ruota intorno alla questione del realismo“. Ha scritto James Wood nell’introduzione. Il problema del realismo è, inoltre, uno dei punti cardine del saggio. Insieme a quello sullo stile. E sul cosa rende speciale una storia. Partendo dalla letteratura contemporanea, James Wood risponde a questi quesiti. Giungendo, infine, a una sorta di filosofia del romanzo. Senza, però, la pretesa di aver scritto un manuale di scrittura.


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La crisi del realismo

Secondo Wood, la crisi del realismo va avanti da un po’. Non si tratterebbe, dunque, di una novità. Soprattutto nel mondo della scrittura. D’altronde, il romanzo non ha delle vere e proprie regole fisse. Anzi, lo si potrebbe considerare in costante evoluzione. Cosa rende, però, diverso lo sperimentalismo degli ultimi anni? Gli “Scrittori hanno meno fiducia nella forma esatta delle loro soluzioni rivoluzionarie“. Ha affermato James Wood sempre nell’introduzione. Il realismo non deve essere preso troppo sul serio. Sta all’autore decidere quanta importanza darvi. Evitando, però, che lo stesso realismo diventi un limite. Uno strumento meccanico e freddo. Per Wood è, infatti, fondamentale che i libri suscitino qualcosa nei lettori. “I libri esistono per toccarci nel profondo. Se noi ci lasciamo trasportare dalle emozioni, onoriamo questo obiettivo“. Ha affermato James Wood in un’intervista. Per The Harvard Crimson. E ciò rientra negli insegnamenti dello scrittore.

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