Iran – Tragedia padre decapita figlia nel sonno

Ragazza decapitata nel sonno dal padre: era contrario alla sua relazione

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Tragedia in Iran, dove una ragazza di 13 anni è stata decapitata nel sonno dal padre che era contrario alla sua relazione amorosa intrattenuta con un 35enne della sua città e con cui aveva tentato la fuga. Il caso riapre le polemiche intorno al cosiddetto delitto d’onore, tutelato in parte dal codice penale islamico.

Ragazza decapitata dal padre

Protagonista della vicenda è Romina Ashrafi. Durante un tentativo di fuggire dalla casa paterna per andare a vivere con l’uomo di cui si era innamorata, la Polizia l’ha fermata e l’ha costretta a tornare dai suoi genitori. Questo nonostante avesse chiesto di essere protetta temendo la reazione del padre, da sempre contrario al matrimonio con il 35enne. Poco dopo il rientro della figlia e approfittando di un momento di assenza della madre, costui l’ha uccisa tagliandole la testa con un machete mentre dormiva. Secondo alcune fonti dopo il gesto l’uomo si sarebbe consegnato spontaneamente alle autorità con in mano l’arma del delitto per poi essere arrestato.

Crimini mitigati

“Il sospettato, accusato di omicidio, è attualmente in prigione e le autorità stanno lavorando per completare il caso e affrontare le sue varie dimensioni“. Questo quanto affermato dal governatore del distretto di Hovigh Kazem Razmi. Una vicenda, quella di Romina, che riapre il triste capitolo dei delitti d’onore per cui il presidente iraniano ha chiesto al governo di approvare una legge che aumenti le pene per i responsabili. Secondo il codice e in particolare l’articolo 22o, al padre non toccherà la pena di morte prevista dagli omicidi. I crimini di questo tipo prevedono infatti alcune forme di mitigazioni legale, per esempio un indennizzo.