Poniamo l’accento sulle intossicazioni da disinfettanti, argomento di grande attualità in questi mesi. Ci hanno ormai insegnato che per fronteggiare il rischio di contagio dobbiamo provvedere ad una corretta e attenta igienizzazione degli ambienti dove viviamo. I prodotti utilizzati in genere sono quelli a base alcolica oppure candeggina o amuchina, dobbiamo però fare molta attenzione a come li usiamo. Sembra infatti che in questi mesi sia notevole l’incremento di intossicazioni, sicuramente dovuti a comportamenti sbagliati. Le intossicazioni maggiori riguarderebbero i più piccoli con dati davvero preoccupanti.
Comportamenti sbagliati
Il comportamento più sbagliato è quello di preparare miscele fai da te, con la motivazione che in certi giorni i prodotti al supermercato sono terminati. Online ci sono numerosi tutorial che insegnano come fare, ma non sempre sono attendibili e rischiamo di creare una prodotto dannoso, per noi e per i nostri familiari. Può infatti accadere che senza saperlo uniamo in un flacone sostanze incompatibili tra di loro, che una volta inalate possono creare problemi. Inoltre, spesso con l’ansia e la paura del contagio, li usiamo in quantità eccessive disinfettando anche più del necessario. Fondamentale è non lasciare i flaconi alla portata dei bambini, un comportamento che potrebbe portare a gravi intossicazioni. Assolutamente da non fare è cospargere le mascherine con prodotti come candeggina o ammoniaca per poi riutilizzarle, respirare i fumi prodotti non fa certo bene alla nostra salute.
I dati allarmanti
Gli studi sono stati fatti da autorevoli centri come il centro antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano. Secondo i dati raccolti nel mese di marzo, le intossicazioni da disinfettante sono aumentate del 65%, raggiungendo picchi del 135% nella fascia di età inferiore ai 5 anni.
Cosa fare in caso di intossicazione da disinfettanti
E’ importante, come spiegano gli esperti, evitare di indurre il vomito di somministrare liquidi come latte e acqua o cibo, che può a sua volta innescare il vomito. Si consiglia invece, di chiamare un centro antiveleni come quello appunto del Niguarda e al telefono ci potranno indicare tutti i passaggi da fare per risolvere il problema.