Gli infermieri: molti li ritengono eroi, ma loro non amano questa definizione. Perché quello che fanno è una propensione naturale. Un’attitudine oltre che una professione che svolgono con grande senso di responsabilità. Essi rappresentano dei veri e propri punti di riferimento non solo per i malati. Ma anche per le famiglie, costrette a stare lontane dai loro cari. Cosa farebbe dunque un ospedale, senza infermieri?
Qual è l’importanza degli infermieri?
Gli infermieri sono considerati la spina dorsale dei sistemi sanitari. In Italia come in Africa. Dove si spendono per la promozione e la tutela della salute di chi vive nelle località più povere del mondo. Attraverso la cura di madri e bambini. Sparsi in piccoli villaggi. Nonchè soddisfano i bisogni sanitari quotidiani essenziali. Matilde Adelghi che lavora come infermiera a Lui in Sud Sudan dopo l’esperienza in Lombardia dice: “Essere in prima linea per il Covid mi è servito. Mi è stato utile qui a Lui per l’organizzazione della tenda per l’isolamento dei casi sospetti. E abbiamo anche sviluppato un percorso formativ di tre giorni, che è stato particolarmente apprezzato dagli infermieri. Dove abbiamo affrontato i temi della vestizione e svestizione, e del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI). L’esperienza in Italia mi ha permesso di trasmettere delle conoscenze non solo teoriche ma anche un mio vissuto personale”.
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Un ruolo fondamentale
Se in tutto il mondo il personale infermieristico è diventato simbolo di dedizione e cura, in Africa, dove la sanità è ancora più fragile e il personale scarseggia, il ruolo dell’infermiere è ancora più cruciale. In queste strutture supportate dal Cuamm e ora minacciate dal Covid-19, lavorano circa 1.000 infermieri. Qui Medici con l’Africa Cuamm si è impegnata per portare materiale di protezione e introdurre nuove procedure di prevenzione. Per proteggere il personale sanitario, particolarmente esposto al contagio.
