sabato, Maggio 4, 2024

Il capo della Banca centrale europea segnala ulteriori rialzi dei tassi con un’inflazione ancora “forte”

Il capo della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha dichiarato lunedì che le pressioni sui prezzi sono “forti” e ha chiarito che la banca aumenterà i tassi di interesse abbastanza da far scendere l’inflazione e li manterrà “per tutto il tempo necessario”.

Le osservazioni della Lagarde hanno rafforzato le sue precedenti dichiarazioni che indicavano che la BCE non aveva finito di aumentare i tassi, anche dopo che l’inflazione era scesa di quasi un punto percentuale a maggio, al 6,1%. La BCE ha aumentato i tassi al ritmo più veloce della sua storia, lanciando la sua iniziativa nel luglio 2022 quando l’inflazione ha raggiunto livelli record, come riporta Azernews via APNEWS.

Sebbene i prezzi dell’energia stiano scendendo e i prezzi dei prodotti alimentari abbiano iniziato a diminuire rispetto ai livelli elevati, “non ci sono prove evidenti che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il suo picco”, ha dichiarato la Lagarde alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo a Bruxelles.

“Le nostre decisioni future garantiranno che i tassi di policy siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per ottenere un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”, ha dichiarato la Lagarde.

L’inflazione elevata, in particolare quella dei generi alimentari e dell’energia, ha rallentato l’economia europea, in quanto i consumatori sono costretti a mettere da parte più denaro per i beni di prima necessità, lasciandone meno da spendere per altre cose. Nel primo trimestre l’economia europea ha registrato una crescita di appena lo 0,1%. La Lagarde ha riconosciuto che l’aumento dei tassi fa lievitare i costi di finanziamento e riduce i prestiti bancari.

Ha sottolineato l’onere che l’inflazione comporta per la gente comune, in particolare per coloro che hanno un reddito basso e spendono una quota maggiore del loro reddito in cibo ed energia.

“L’inflazione elevata sta mettendo a dura prova le persone che vivono nell’area dell’euro”, ha dichiarato la Presidente, parlando dei 20 Paesi che utilizzano la moneta unica. “Siamo pienamente impegnati nella lotta all’inflazione e siamo determinati a raggiungere il nostro obiettivo a medio termine del 2%”.

L’inflazione ha subito un’impennata quando la ripresa dell’economia globale dopo la pandemia COVID-19 ha bloccato le catene di approvvigionamento e l’invasione russa dell’Ucraina ha portato i prezzi dell’energia a livelli record. Alcune di queste tensioni si sono attenuate con la ripresa delle catene di approvvigionamento e con l’Europa che è riuscita a sostituire la maggior parte del gas naturale precedentemente fornito dalla Russia.

Di conseguenza, l’inflazione è scesa dal picco di oltre il 10% raggiunto in ottobre.

Nella riunione del 4 maggio, la BCE ha rallentato il ritmo dei suoi rialzi dei tassi, passando da grandi manovre di mezzo o tre quarti di punto percentuale a un quarto di punto. Si prevede che alzerà ancora i parametri di riferimento nelle riunioni del 15 giugno e del 27 luglio.

Il tasso di deposito di riferimento è ora al 3,25%, in aumento rispetto al meno 0,5% del luglio 2022.


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