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Gustave Eiffel morì il 27 dicembre 1923

Gustave Eiffel nacque il 15 dicembre 1832 a Digione e morì il 27 dicembre 1923 a Parigi . Da sempre è celebrato come padre di uno dei simboli della modernità, ovvero la torre parigina che da lui prende nome. Interessante è però scoprire quale sia stata la strada da lui percorsa per raggiungere quel grandioso traguardo.

Gustave Eiffel: la sua formazione

I suoi studi e la sua formazione furono fin da subito orientati verso l’ingegneria, in particolar modo quella chimica. In quegli anni, grazie ai progressi fatti nella metallurgia, era in forte crescita la costruzione di opere realizzate in metallo, che si stavano diffondendo un po’ in tutta la Francia. Proprio in questo ambiente Eiffel diede mostra del suo grande talento.

Gustave Eiffel: le prime opere

La sua prima vera opera risale al 1858, quando gli venne affidata la direzione di un cantiere all’età di soli ventisei anni. Si tratta del ponte Saint-Jean, lungo ben 510 metri, costruito sulla Garonna a Bordeaux e soprannominato la passerelle.

Tra le molte costruzioni realizzate da Eiffel, tre furono quelle fondamentali che portarono alla sua celebrazione come uno dei più grandi ingegneri di quei tempi: il Magazin au Bon Marche, la Tour Eiffel e la Statua della Libertà.

Gustave Eiffel: il Magazin au Bon Marche

Nel 1876 a Parigi viene costruito il primo edificio con copertura in vetro e ferro che richiama direttamente la bellissima Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Si tratta del Magazin au Bon Marche, considerato il primo grande magazzino al mondo. Lo stupore dei parigini era ben giustificato. La copertura in vetro e ferro, a cui oggi siamo abituati, era infatti all’epoca un’assoluta novità. L’impressione di trovarsi in un luogo all’aperto, grazie al passaggio della luce del sole e alla vista del cielo, ma nonostante questo avere a disposizione un ambiente sicuro, riscaldato e coperto era quasi un miracolo del progresso.

La Tour Eiffel e la sua importanza durante la guerra

Eiffel, però, come è noto a tutti, raggiunse l’apice della notorietà del visionario ingegnere in occasione dell’Esposizione universale del 1889, la quale si tenne a Parigi per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese. La Tour Eiffel era un’impresa colossale da realizzare. Bisognava non solo fare i conti con l’altezza vertiginosa che la torre avrebbe raggiunto (324 metri in totale), ma anche con i parigini. Realizzata in soli due anni, la torre incontrò l’opposizione dei cittadini, in modo particolare dell’élite artistica e letteraria.

Gustave Eiffel - Tour Eiffel


L’accordo fatto con Eiffel stabiliva che la torre sarebbe potuta restare in piedi solo per un ventennio.
Nel 1909 rischiò quindi di essere demolita. Tuttavia, la sua innegabile utilità nel campo della radiotelegrafia fu la sua salvezza. Essa divenne così una base scientifica, utilizzata per effettuare misurazioni meteorologiche, esperimenti di telegrafia e molte altre misurazioni.
Nel periodo della guerra l’uso della torre permise di comunicare con le navi da guerra e con i dirigibili, nonché di intercettare i messaggi del fronte nemico. Fu così che venne arrestata la spia Gertrude Zelle, conosciuta dal mondo come Mata Hari.
Negli anni la Tour Eiffel è diventata in tutto il mondo simbolo di Parigi e della Francia intera ed oggi più che mai è espressione di modernità, democrazia, progresso e libertà.

Gustave Eiffel - Statua della Libertà

Gustave Eiffel: la Statua della Libertà

Si ritrova la firma di Eiffel anche nella famosissima Statua della libertà newyorchese. Ne progettò infatti la struttura interna nel 1881.

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