Greta Thunberg nasceva il 3 gennaio 2003

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Greta Thunberg

Greta Thunberg è una giovane studentessa svedese nata il 3 gennaio 2003 che sta sensibilizzando all’azione un’intera generazione. È lei l’ideatrice dei Fridays For Future e l’artefice delle manifestazioni per promuovere politiche e comportamenti sostenibili. È lei che ha portato nelle strade di centinaia di città del mondo migliaia di studenti in occasione degli scioperi internazionali del 15 marzo e del 27 settembre.

Il Times l’ha eletta personaggio dell’anno 2019. È stata candidata al Premio Nobel per la pace e si è presentata davanti ai principali meeting internazionali. Qui ha accusato senza possibilità di appello i suoi ospiti e ha annunciato l’imminente cambiamento, quello che deve portare alla salvaguardia del pianeta, “malato” di riscaldamento globale.

Greta Thunberg: da dove nasce la sua particolare sensibilità per il pianeta

Greta, come tutti i suoi coetanei svedesi, viene informata dai problemi causati all’ambiente dall’inquinamento e dalle emissioni di CO2 a scuola. Lezioni e filmati di approfondimento lasciano su di lei, però, una traccia molto più profonda che sui suoi compagni. Allora si informa, studia, si tiene aggiornata, insomma si preoccupa dell’argomento. Soprattutto, rimane profondamente delusa dall’ignavia dei governi di tutto il mondo.
Greta Thunberg non ha la pretesa di avere escogitato la soluzione al riscaldamento globale. Anzi, a suo parere la soluzione c’è già: è quella indicata dall’Ipcc e dalla comunità scientifica e ratificata come impegno ufficiale nei tanti accordi sul clima, ultimo quello di Parigi del 2015. Si tratta di ridurre l’inquinamento e soprattutto le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Via i combustibili fossili, via le pratiche ecologicamente non sostenibili. La sua presa di posizione parte da una base scientifica ma è politica, è una reazione contro la mancanza di reazione a una situazione tanto drammatica da parte di chi riveste il ruolo di decisore politico. Persino la sua Svezia, tra i Paesi con le migliori politiche ambientali, non ha fatto abbastanza.

Greta Thunberg e la sua famiglia

I primi interlocutori di Greta sono i genitori. Entrambi appartengono al mondo dell’arte della Stoccolma benestante: la madre è una cantante lirica, il padre fa l’attore. Dopo aver tentato di lenire la frustrazione della figlia con risposte rassicuranti, sono costretti a fare i conti con l’ostinata determinazione di Greta. Lei li convince ad adottare comportamenti più responsabili. Così l’auto a combustibile fossile viene sostituita da un’auto elettrica, la dieta vegana diventa la dieta di famiglia e i Thunberg si impegnano a non utilizzare più mezzi di trasporto altamente inquinanti come gli aerei.

Greta Thunberg: lo sciopero per il clima

La causa scatenante dell’attività che l’ha resa celebre è stata una serie di incendi catastrofici avvenuti nelle foreste svedesi nell’estate 2018. L’allora quindicenne decide che è più utile protestare contro il governo anziché andare a scuola. Dall’inizio dell’anno scolastico (che in Svezia parte a metà agosto) fino alle elezioni generali svedesi del 9 settembre ogni mattina si alza presto, inforca la bici e si reca davanti al Parlamento, dove rimane fino all’orario in cui a scuola terminano le lezioni. Con sé porta una tavola di legno con scritto Skolstrejk för klimatet, ‘sciopero scolastico per il clima’ in svedese, e qualche materiale informativo stampato in casa.

Greta Thunberg: Fridays for Future

Greta Thunberg

Col passare del tempo i curiosi aumentano e qualcuno diventa solidale, fermandosi a farle compagnia. All’indomani delle elezioni Greta riprende a frequentare la scuola e limita la sua protesta al venerdì. Nascono così i FridaysForFuture, “i venerdì per il futuro”. Dopo la stampa locale, anche quella internazionale si accorge della protesta e la fama di Greta lievita durante l’autunno. Iniziano a sbocciare gruppi FridaysForFuture in molte città e a dicembre la Thunberg viene invitata a parlare alla Conferenza sul Clima COP24 a Katowice.

Greta Thunberg: il discorso di Katowice

Qui, quando Greta prende la parola, tutti rimangono colpiti dalle sue idee così chiare da dare sfogo ad un’accusa diretta. Queste le sue parole: “Dobbiamo parlare chiaramente, non importa se è scomodo. Voi avete paura di diventare impopolari, volete andare avanti con le stesse idee che ci hanno messo in questo casino […] Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno […] Non siamo venuti per chiedere ai leader di occuparsene. Ci avete ignorato in passato e continuerete a farlo. Voi non avete più scuse, noi non abbiamo più tempo. Siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, vi piaccia o meno. Il vero potere appartiene al popolo.”

Greta Thunberg: Davos e Bruxelles

La Thunberg a gennaio parla presso il World Economic Forum di Davos. Mantenendo invariato il messaggio generale, le accuse sono adattate in base al pubblico dell’occasione. Si tratta infatti di un pubblico arrivato quasi interamente con jet personali che ascolta una ragazza giunta in Svizzera dopo trentadue ore di treno, per non contribuire ulteriormente alle emissioni di CO2.

Neanche i commissari europei del Comitato economico e sociale che invitano Greta a Bruxelles a fine febbraio sono esonerati dalle sue critiche. L’assemblea, presieduta dal Presidente Jean-Claude Juncker, china il capo infastidito a fine discorso mentre fuori dall’edificio gli studenti di Bruxelles scendono in strada a manifestare per i FridayForFuture.

Greta Thunberg di nuovo a Bruxelles e al Vaticano

Alla vigilia delle elezioni europee, Greta è di nuovo a Bruxelles, questa volta davanti ai membri del Parlamento europeo. Nel suo intervento chiama al voto pro ambiente i giovani che possono votare. A loro chiede di farsi portavoce anche di quelli che ancora non possono votare, come la Thunberg e i suoi compagni di scuola e di protesta. Il giorno seguente arriva a Roma e ascolta l’udienza generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Dopo aver stretto la mano al pontefice e scambia qualche parola con lui, lodandolo per l’enciclica Laudato si’ dedicata alla difesa del pianeta.

Greta Thunberg oltreoceano

Il tour di Greta nei luoghi più importanti del dibattito ‘ufficiale’ sul riscaldamento globale prevede due tappe oltreoceano. Il problema è raggiungere l’America – dove è attesa al summit per il clima delle Nazioni Unite il 23 settembre e a Santiago del Cile per la Conferenza mondiale sul clima COP25senza inquinare. La soluzione, grazie all’aiuto di Pierre Casiraghi di Monaco che ha fornito imbarcazione ed equipaggio, è la traversata oceanica a bordo di una barca a vela a emissioni zero, avvenuta in agosto.

Greta Thunberg

Prima di partecipare al Global Climate Strike indetto tra il 20 e il 27 settembre e di intervenire al Summit della Gioventù per il clima, è stata invitata al Congresso Usa dove si è resa protagonista di un intervento assai laconico. Sono state otto frasi in tutto, rimandando ai veri contenuti della sua testimonianza e cioè l’ultimo drammatico aggiornamento del report dell’International Panel on Climate Change. Mentre al summit dell’Onu sul clima, dopo l’arrivo imprevisto del presidente Usa Donald Trump, pronuncia un discorso infuocato rivolto ai grandi della Terra, scandito dalle parole “How dare you?” (come osate?).