Il presidente Emmanuel Macron ha nominato Elizabeth Borne nuovo primo ministro della Francia. Borne, considerata un “tecnico”, è stata ministro del Lavoro nel governo Castex. L’opposizione ha criticato la scelta di Macron. E c’è chi ha scritto che “Macron ha trovato la sua signora Thatcher”.
Elizabeth Borne è il nuovo primo ministro della Francia?
Il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato Elizabeth Borne nuovo primo ministro del paese. La decisione è arrivata poche ore dopo le dimissioni del premier uscente Jean Castex. Borne, 61 anni, nel governo Castex ricopriva il ruolo di ministro del Lavoro. È la seconda donna di sempre ad essere nominata primo ministro in Francia, dopo la socialista Edith Cresson che fu nominata dal presidente François Mitterrand nel 1991. A Borne spetta ora l’incarico di formare il nuovo governo in vista delle elezioni legislative che si terrano il 12 e il 19 giugno. Borne, che ha un lungo passato di militanza nel Partito Socialista francese, prima di esser nominata ministro del Lavoro da Castex era stara ministro dei Trasporti e poi ministro della Transizione ecologica e solidale nei due governi di Eduard Philippe. È considerata troppo “tecnico” e non “abbastanza politico”.
Le critiche da parte dell’opposizione
La nomina di Borne ha suscitato critiche da parte dell’opposizione. L’ex candidato presidenziale di estrema destra, Eric Zemmour, ha deplorato la decisione di Macron di scegliere come premier “una tecnocrate, una donna di sinistra che ha studiato da Lionel Jospin a Francois Hollande”. “Questo è l’anno della sinistra che credevamo morta: Marine Le Pen ha passato il suo tempo a flirtare con la sinistra, i repubblicani si sottomettono a sinistra, Emmanuel Macron sottomette un premier di sinistra… Sarò l’unico oppositore di destra di questo Primo Ministro e di questo governo di sinistra”, ha detto Zemmour.
Anche Marine Le Pne ha criticato la nomina di Borne. “Emmanuel Macron dimostra la sua incapacità di unirsi e la volontà di portare avanti la sua politica di disprezzo, di decostruzione dello Stato, di distruzione sociale, di racket e lassismo fiscale” nel nominare l’ex ministro del Lavoro in qualità di presidente del Consiglio, ha twittato Le Pen, alludendo in particolare alla riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione del precedente quinquennio.
Mélenchon sfida Borne ad un dibattito pubblico
L’ex candidato presidenziale di estrema sinistra, Jean-Luc Mélenchon, ha chiesto a Borne un “dibattito pubblico”. Per Mélenchon, che aspirava diventare lui primo ministro, Borne non è “una donna di sinistra” ed è responsabile di diversi fallimenti come ministro del Lavoro. “Non possiamo dimenticare che è personalmente responsabile del fatto che un milione di disoccupati ora ha i propri sussidi ridotti di oltre il 17% in un momento già difficile e che questa riforma del sussidio di disoccupazione, dopo essere incappato due volte nelle decisioni del Consiglio di Stato, è stato adottato senza alcuna consultazione che portasse a un accordo con alcun sindacato”, ha affermto Mélenchon.
“La signora Borne è stata la persona che ha aperto le ferrovie e i trasporti alla concorrenza e ha cambiato lo status dei lavoratori delle ferrovie, così come è stata la donna dietro l’apertura della RATP alla concorrenza. La signora Borne è la continuazione del maltrattamento sociale ed ecologico dell’intero periodo macronista del primo mandato“, ha aggiunto.
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