Escobar: la storia del Re della Cocaina

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Sono pochi coloro che, in particolar modo in seguito al 2015, anno in cui uscì la serie TV prodotta da Netflix Narcos, non conoscono, almeno per fama, il nome di Pablo Escobar.

Stiamo parlando di uno dei maggiori trafficanti di cocaina e, di conseguenza, uno dei più ricercati criminali della storia.

Escobar nacque a Rionegro nel 1949 e morì a Medellìn il 2 dicembre del 1993. Oggi, a 26 anni dalla sua morte, ricordiamo la storia del Re della cocaina.

Il criminale colombiano iniziò la sua carriera con piccoli furti e, alla tenera età di 13 anni, entrò anche  far parte di un movimento sociale chiamato Nadaismo in cui i giovani venivano esortati a sovvertire l’ordine politico-sociale a loro imposto.

Risale al 1974 la sua prima carcerazione in seguito ad un furto d’auto. Dopo questo fatto iniziò a lavorare per Prieto entrando di conseguenza nel vortice dello spaccio e del contrabbando di cocaina. La morte del narcotrafficante Fabio Restrepo, probabilmente proprio per mano dello stesso Escobar, accrebbe la sua fama e la sua influenza sul campo.

Egli, a quel tempo, controllava già l’80% del traffico di cocaina a livello mondiale. Nonostante il suo lavoro, una notevole parte della popolazione colombiana, specialmente i meno abbienti, lo consideravano come un benefattore in quanto il criminale elargiva spesso denaro in cambio della fedeltà dei suoi uomini.  

Nel 1982 si candidò con il Movimento Rivoluzionario Liberale, lista dalla quale venne poi escluso per poi essere eletto, nello stesso anno, alla Camera del Rappresentati. La sua carriera politica durò solamente due anni in seguito all’uscita della notizia del suo arresto per possesso di cocaina nel 1976.

Dopo il trasferimento a Nicaragua, Escobar decise di estendere la sua attività negli Stati Uniti: in questa occasione il pilota Barry Seal fornì delle prove delle sue attività criminali. Il pilota fu assassinato nel 1986 dal Cartello di Medellìn, l’organizzazione di narcotrafficanti fondata da Escobar.

Una delle lotte più dure fu quella contro il Cartello di Cali, l’altra organizzazione mafiosa colombiana. Durante un attentato ai danni di Escobar, l’esplosione coinvolse la moglie e i figli, lasciando l’uomo illeso: era l’inizio della guerra.

Nel 1991 il narcotrafficante si consegnò spontaneamente alle autorità ma riuscì a contrattare per evitare l’estradizione. Nel 1992 riuscì ad evadere grazie ai suoi contatti. Egli fu localizzato solo nel 1993 e ucciso durante uno scontro a fuoco contro la polizia colombiana.

La sua fama continua a sopravvivere e a portare il ricordo di uno degli uomini più influenti, ricchi e spietati del mondo.