Al via le elezioni in Zimbabwe. Il presidente uscente Emmerson Mnangagwa cerca la rielezione. Tuttavia, la grave crisi economica che sta devastando il paese potrebbe avvantaggiare l’opposizione.
Elezioni Zimbabwe: chi sarà il nuovo presidente?
Sono iniziate le votazioni per le seconde elezioni generali dello Zimbabwe dopo il colpo di Stato del 2017 che depose il defunto sovrano Robert Mugabe. I cittadini dello Zimbabwe sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente, 210 legislatori nazionali e 1.970 leader locali e municipali. Il presidente Emmerson Mnangagwa, 80 anni, è in cerca della rielezione e ha fatto una campagna con la promessa di garantire crescita e nuove infrastrutture.
Il principale rivale di Mnangagwa è Nelson Chamisa, 45 anni, che guida il partito Citizens Coalition for Change (CCC). Chamisa ha affermato che “la crisi dello Zimbabwe è essenzialmente una crisi di governance”. Questo semplice messaggio ha attirato con milioni di cittadini dello Zimbabwe che soffrono le gravi conseguenze della cattiva gestione economica cronica, del clientelismo e della corruzione nello Zimbabwe guidato da Mnangagwa. Sotto l’ammirazione Mnangagwa l’inflazione è cresciuta alle stelle, vi è una grave carenza di valuta e la disoccupazione e altissima.
Secondo gli analisti, la grave crisi economica in corso nello Zimbabwe potrebbe far pendere l’ago della bilancia a favore dell’opposizione. Tuttavia, gli analisti hanno sottolineato che le elezioni potrebbero non essere libere ed eque. Gli analisti hanno fatto notare che ZANU-PF, il partito al potere da più di quattro decenni, ha un vantaggio ingiusto poiché esercita il controllo sulla polizia e su altre istituzioni statali chiave.
Gli USA preoccupati per la violenza politica
Prima del voto, il Dipartimento di Stato americano ha affermato di essere preoccupato per la recente “violenza politica e la legislazione che limita i diritti umani e le libertà”. Washington ha invitato tutte le parti a impegnarsi per una giornata elettorale libera e senza violenza. “Chiediamo al governo dello Zimbabwe e a tutti i leader politici di garantire che le elezioni siano libere da violenza e coercizione“, ha detto martedì in una dichiarazione il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. “Siamo preoccupati per le recenti azioni che hanno preceduto le elezioni, inclusa la violenza politica e la legislazione che limita i diritti umani e le libertà sanciti dalla costituzione dello Zimbabwe”, ha aggiunto.
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