Si sono svolte le elezioni in Ciad, la prima votazione nella regione del Sahel dopo l’ondata di colpi di stato. Secondo gli analisti, il leader militare Mahamat Idris Deby, che ha preso il potere il giorno in cui i ribelli hanno ucciso suo padre Idriss Deby nell’aprile 2021, ha molte probabilità di vincere.
Elezioni in Ciad
I cittadini del Ciad si sono recati alle urne tre anni dopo la presa di potere del leader militare Mahamat Idris Deby. I ciadiani hanno votato nelle prime elezioni presidenziali nella regione africana del Sahel dopo un’ondata di colpi di stato. Il voto coincide anche con il ritiro temporaneo delle truppe americane dal Ciad, importante alleato occidentale in una regione dell’Africa centrale e occidentale corteggiata dalla Russia e devastata dal jihadismo.
Da quando ha sostituito suo padre alla guida del Ciad, Deby è rimasto all’influenza francese. Mentre altri paesi del Sahel governati da una giunta, tra cui Mali, Burkina Faso e Niger, hanno detto a Parigi e ad altre potenze occidentali di ritirarsi e si sono rivolti a Mosca per chiedere sostegno, il Ciad rimane l’ultimo stato del Sahel con una sostanziale presenza militare francese. Gli USA, tuttavia, hanno annunciato il mese scorso un ritiro temporaneo di alcune truppe in seguito all’ordine del capo dell’aeronautica del Ciad di sospendere le attività in una base aerea.
Deby è il favorito?
Secondo gli analisti, Deby, che ha preso il potere il giorno in cui i ribelli hanno ucciso suo padre Idriss Deby nell’aprile 2021, ha molte probabilità di vincere. Tuttavia, sottolineano anche che il suo principale avversario, Succes Masra, ha attirato folle più grandi del previsto durante la campagna elettorale. Masra è il primo ministro, fondatore del partito di opposizione Les Transformateurs che ha guidato nell’ottobre 2022 una serie di proteste contro la giunta militare di Deby, che sono state represse violentemente dalle forze di sicurezza. Masra è fuggito dal paese ma è tornato a ricoprire la carica di primo ministro ad interim dopo che è stato raggiunto un accordo sotto gli auspici del presidente congolese Felix Tshisekedi.
In corsa ci sono anche l’ex primo ministro Albert Pahimi Padacke e altri sette candidati. Yaya Dillo, un politico dell’opposizione che avrebbe dovuto candidarsi contro Deby nonostante appartenesse allo stesso clan, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella capitale N’Djamena il 28 febbraio, il giorno in cui è stata annunciata la data delle elezioni.
L’elezione arriva in un momento di caos
L’elezione si svolge in circostanze difficili. Alcuni membri dell’opposizione e gruppi della società civile hanno chiesto il boicottaggio, citando preoccupazioni su possibili brogli elettorali. Ciò ha sollevato timori di potenziale violenza. Numerosi problemi di sicurezza in tutta la regione hanno colpito direttamente anche il Ciad, dalle insurrezioni islamite nei paesi del Sahel dell’Africa occidentale alla guerra in corso nel vicino Sudan. Centinaia di migliaia di rifugiati in fuga dal Sudan si sono stabiliti nelle province orientali del Ciad. Nel frattempo, i gruppi armati dilagano nelle regioni settentrionali del paese, dove il controllo del governo è notevolmente basso. I residenti del nord si lamentano di essere stati dimenticati dai politici. Nessuno dei 10 candidati si è infatti recato al nord durante le rispettive campagne elettorali.
Deby, che ha votato presto lunedì nella capitale N’Djamena, ha promesso di rafforzare la sicurezza, rafforzare lo stato di diritto e aumentare la produzione di elettricità. “Oggi mantengo il quarto impegno che era quello di completare il processo di transizione avviato nel nostro Paese 3 anni fa. Ora spetta al popolo votare in massa per scegliere il proprio presidente”, ha detto Deby. I risultati provvisori sono attesi entro il 21 maggio e quelli definitivi entro il 5 giugno. Se nessun candidato dovesse superare il 50% dei voti si andrà al ballottaggio il 22 giugno.
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