Nelle ultime ore Stellantis ha annunciato la creazione di una business unit dedicata all’economia circolare. Non è però la prima, né l’unica, ad aver pensato a rilanciare questo concetto.
Economia circolare con le 4R?
La strategia di Stellantis si basa sulle cosiddette 4R. Rigenerazione: lo smontaggio, la pulitura e la rigenerazione secondo le specifiche OEM di tutti i pezzi usati, usurati o difettosi. Riparazione: la reinstallazione dei componenti usati in altri veicoli. Riutilizzo: la rivendita, in altri 155 Paesi attraverso la piattaforma di e-commerce B-Parts, dei componenti usati. Riciclo: la reimmissione degli scarti di produzione nel processo produttivo.
Amorim Cork Italia e l’economia circolare a SUG_HERO
L’ultima di una lunga serie
Come dicevamo, Stellantis è solo l’ultima in ordine di tempo ad aver pensato all’economia circolare. Ad esempio, Volkswagen ha aperto il primo impianto per il riciclo di batterie a Salzgitter, in Germania: lo scopo è recuperare materie prime fondamentali, litio, nichel, manganese, cobalto, senza dimenticare alluminio, rame e plastiche. Mercedes ha in programma un impianto simile, da realizzarsi il prossimo anno, sempre in Germania. BMW, infine, progetta di arrivare al 50% di materiali riciclati.
Economia circolare al centro
Un’altra Casa che ha attivato questa politica è la Renault. L’AD Luca De Meo, infatti, ha già deciso per due impianti per il riciclo, uno a Flins, periferia di Parigi (sarà operativo nel 2024), l’altro a Siviglia, in Spagna. Quanto a Stellantis, nel 2023 aprirà il suo hub europeo del riciclo nello stabilimento di Mirafiori: questo servirà anche altri Paesi europei.