domenica, Maggio 5, 2024

Déjà vu e la percezione della realtà quotidiana

La galleria Von Büren Contemporary di Roma presenta la mostra Déjà Vu di Gianlorenzo Gasperini e Vera Rossi. Il vernissage è in programma giovedì 10 e venerdì 11 marzo dalle 18 alle 21.30.


Sofia Podestà inaugura lo spazio Von Buren contemporary


Come hanno interpretato il tema Déjà Vu gli artisti che espongono?

Cura la mostra Michele von Büren. Il déjà vu è un meccanismo mentale per cui abbiamo la sensazione di vivere frazioni di secondo già vissute in precedenza. Quindi, piccoli cortocircuiti cerebrali che minano le certezze percettive, dando l’impressione di momenti che si ripetono in un loop temporale.

Vera Rossi

Le fotografie di Vera sono una serie di scatti ambientati in una vecchia casa abitata da generazioni che si sono susseguite nel tempo. Quadri e oggetti si riflettono su specchi crettati, in immagini cariche di sovrapposizioni temporali come il contesto in cui sono ambientate. La condizione percettiva che innescano è simile al già visto per l’atmosfera rarefatta di cui sono pervase che trasmette un senso di familiarità. Gli scatti mostrano soggetti moltiplicate in un gioco di specchi che frammenta lo spazio visivo, lasciandoci interdetti e spaesati.

L’esperienza della fotografa

Vera Rossi nasce a Milano nel 1968. Inizia la sua attività di fotografa collaborando con l’Archivio di Stato e Capitolino. Nel 2013 presenta alcuni suoi lavori per un’installazione all’Armory Show, la principale fiera internazionale d’arte di New York. Dal 2017 partecipa annualmente al MIA Photo Fair di Milano e nel 2019 ha esposto al Museo del Paesaggio di Verbania. Ha anche tenuto una mostra personale nel concept store Nonostante Marras, spazio espositivo dello stilista Antonio Marras a Milano. Rossi concentra la sua ricerca sull’instabilità dei nostri meccanismi percettivi, indagando gli aspetti labili di immagini tratte dal quotidiano. Le finestre, le vedute di interni o colte dalla natura diventano rappresentazioni di un mondo stratificato. Impressioni, ricordi e sogni si sovrappongono ai soggetti rappresentati, rendendone incerti i confini. L’uso del plexiglass come supporto, grazie alla trasparenza e alla qualità riflettente, amplifica il carattere ambiguo degli scatti.

Gianlorenzo Gasperini e Déjà vu

Le sculture in legno di Gianlorenzo Gasperini presentano invece forme e soggetti che rimandano a altri artisti. L’opera Falso movimento evoca nella posizione L’Appennino di Giambologna o il Centometrista di Arturo Martini. Il Busto di donna ha
un’impostazione che rimanda alle opere quattrocentesche nella rilettura che ne hanno dato molti scultori del Novecento. Anche L’obelisco richiama in maniera evidente i reperti
archeologici romani, creazioni che percepiamo come qualcosa di ”già visto”. La loro presenza si presta pure a una lettura inversa e paradossale. L’assonanza con l’antichità acquista un carattere di estraneità dal flusso temporale che le circonda.

Lo scultore e il movimento

Gianlorenzo Gasperini nasce a Civitavecchia nel 1967. Diplomato all’Accademia di Belle Arti
di Roma, è specializzato in scultura. Dal 2001 al 2012 le sue sculture in bronzo erano in esposizione permanente dell’Opera Gallery di New York. L’artista usa legno, resina, bronzo e gesso. Le sue sculture, caratterizzate da un forte senso della linea e del movimento, esplorano il tema del bilanciamento e dell’equilibrio nello spazio. L’ironia è una componente importante della sua ricerca. Gli dà la possibilità di liberarsi dal pesante carico della tradizione e di operare in un presente instabile dove tutte le certezze si dissolvono.
La mostra è appositamente pensata per il nuovo spazio della galleria in Via Giulia, 13 a Roma e il cambio di nome. Infatti, il centro d’arte è passato da RvB Arts a Von Buren contemporary. I due artisti fanno parte del gruppo storico. Aperta fino al 12 aprile dalle 11 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19:30; domenica e lunedì chiuso.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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