mercoledì, Maggio 8, 2024

#cuoriconnessi: 10 storie contro il bullismo

#cuoriconnessi è una campagna di sensibilizzazione che vede la collaborazione di Unieuro e Polizia di Stato per parlare ai giovani di bullismo e cyberbullismo. Il progetto è nato nel 2016 e, dopo aver raggiunto oltre 30.000 ragazzi in 30 città italiane, è recentemente diventato un libro distribuito gratuitamente online e presso i centri commerciali Unieuro.

#cuoriconnessi: il libro

Il giornalista Luca Pagliari ha selezionato 10 storie raccolte dalla viva voce dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato agli incontri del progetto #cuoriconnessi in questi anni. Ha scelto di raccontare queste storie perché, come egli stesso afferma <<Non esiste teoria che possa competere con la forza di un racconto>>.

Sono tutte storie che riguardano in qualche modo il mondo del web e dei social, e che mostrano come il modo di approcciarsi ad essi sia oggi diventato fondamentale nella vita delle persone, in particolar modo dei giovani.

Bullismo e Cyberbullismo

Alcune delle storie raccolte nel volume #cuoriconnessi sono molto dure, talvolta perfino difficili da digerire. È difficile, infatti, scontrarsi con la cattiveria immotivata, specialmente quando questa proviene dai giovanissimi, che dovrebbero rappresentare una risorsa per il futuro.

Tutte le storie sono raccontate in prima persona: assistiamo, quindi, al sentimento di rivalsa dell’adolescente preso di mira a causa della sua passione per la danza; alla vergogna cocente della ragazzina che, riponendo la propria fiducia nella persona sbagliata, ha condiviso alcuni scatti intimi diventati poi virali; all’inerzia del giovane bullo che, pur rendendosi confusamente conto che quello che sta commettendo è sbagliato, continua a farlo per paura di essere escluso dal gruppo.

Queste sono solo alcune delle storie oscure raccontate in questo libro. Da ciascuna di esse, però, trapela un messaggio: il silenzio non è mai la scelta migliore. È solo nel momento in cui i protagonisti di questi racconti trovano il coraggio di confidarsi con la famiglia o con un adulto fidato che, insieme, si riesce a trovare il modo di uscirne. Un insegnamento prezioso, che Luca Pagliari non manca di ribadire nel corso del libro.

Bimba indiana di 9 anni crea un’applicazione contro il bullismo

Il web “positivo”

#cuoriconnessi, però, non vuole demonizzare il web, tutt’altro: vuole dimostrare come, se usati correttamente, la rete, ed anche i social, possano rappresentare una fantastica opportunità.

Per questo, alle storie di bullismo, si affiancano anche storie positive di giovani che hanno usato i social per cambiare in meglio la propria vita e quella degli altri.

È il caso di Cristian Viscione, ventenne affetto da SMA (atrofia muscolare spinale) e perciò costretto a letto fin da bambino. Stanco della solitudine, un giorno Cristian ha deciso di pubblicare sul proprio profilo Facebook il seguente post: <<Cerco amici. Sono disposto a pagare 7 euro l’ora>>. L’irresistibile ironia di questo appello ha fatto sì che il post diventasse virale in brevissimo tempo; tanto che, oggi, Cristian ha veramente più amici di quanti riesca ad ospitarne in casa. I social, ci insegna Cristian, non sono fatti per dividere, ma per unire le persone.

Alessandra, invece, ha scoperto l’importanza dei social in circostanze tragiche: dopo il devastante terremoto che ha raso al suolo la sua casa e il suo paese, lo smartphone le ha permesso non soltanto di comunicare tempestivamente con gli amici rimasti isolati in situazioni di pericolo, ma anche di ricevere l’ondata di solidarietà che l’ha aiutata a resistere in quei momenti terribili.

L’uso corretto del web

<<Penso che nelle nostre vite non esista strumento più utile di uno smartphone, basta saperlo usare in maniera corretta e soprattutto intelligente>>. Queste sono le parole di Issabel, protagonista di un’altra di queste storie. Lei, ragazza malawiana con il sogno di diventare una stilista, ha scoperto grazie al web e a Instagram il modo di far conoscere al mondo le proprie creazioni, anche in Italia, il Paese dei suoi sogni.

Ed è così: internet, i social stessi, non sono pericolosi di per sé, ma lo diventano nel momento in cui ne viene fatto un uso indiscriminato, privo di qualsiasi regolamentazione. Oggi, qualunque adolescente possiede uno smartphone. È fondamentale, dunque, educare i giovani ad un utilizzo corretto di questo strumento e, più in generale, educarli alla sensibilità e all’empatia verso gli altri: doti che, sebbene siano in gran parte innate, possono tuttavia essere insegnate con l’esempio e con la costanza.

La campagna #cuoriconnessi rappresenta un passo importante verso quest’agognata maggior consapevolezza.

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